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Le dodici facce del Dome – PARTE PRIMA II/II

perché dovevano esserci dodici facce del Dome ma non ci sono

PARTE PRIMA II/II

Dopo circa tre mesi i miei amici di quarta mi proposero di fare un video sulla comunicazione, io accettai incuriosito la loro proposta. Un giorno Simo prese la videocamera, io mi sedetti vicino a Burro e Nico. Subito Simo, ci disse ditemi “signori il vostro nome”, io dissi ” Domenico Barbato”, gli altri ” Domenico 1,2, Barbato 1″.  E io pensai “oh cavolo! qua mi stanno prendendo per i fondelli !” … poi mi chiesero che cosa secondo me fosse la comunicazione, e io risposi bene e fui felice. Il Domenico che nessuno conosceva, stava morendo, quello insicuro stava per sparire. Infatti un giorno, finito il tema chiesi alla prof. di italiano il permesso per andare in bagno,.. uscii e sulle scale in pochi minuti molti miei amici passarono …  la prof vedeva tutta la scena, perché la mia classe si affacciava sulle scale e quando rientrai la prof. mi disse ” Domenico tu si che sei il più popolare della scuola”. E da lì iniziò il fenomeno del Dome.  

Qualche giorno dopo vennero a casa mia cinque ragazze per fare un lavoro di Diritto. Matilde, Isabella e Stella, sbadatamente mi infettarono e bloccarono il computer, mentre con Erika e Sabrina feci amicizia. Erika e Sabrina  restarono più a lungo a casa mia e giocammo anche a biliardino. Erika, una mia compagna timida, fece un video di una partita tra me e la Sabrina, vinsi io rimontando, anche se Sabrina rullava .Quel giorno a parte avere un computer bloccato , mi divertii tanto. Un altro video me lo fece Barbara, quando cantavo Pedro Navaja, video simpatico anche se un pò scemo.  Un mese dopo ci fu la gita di classe andammo a Benevento, da lì tornai con le ossa rotte. All’andata il viaggio fu lungo, sul pullman parlai con un ragazzo, Dan, al quale piaceva sentirsi raccontare delle storie. Lui mi chiese di raccontarne una, io acconsentì e gli raccontai una storia sugli orsi. Dan, nonostante vivesse nel mondo delle favole, era un ragazzo simpatico e ben presto sarebbe diventato uno dei miei migliori amici. Arrivati a Benevento, arrivammo al nostro alloggio che non era altro che un antico convento. La mia camera era immensa, ma era una mansarda. Quando andavo in bagno, sbattevo la testa sia quando ero seduto sul water, sia nel fare la doccia. In questa situazione rinunciai a farla.  La prima sera fu una delle serate più agitate, infatti tutti i ragazzi a parte il sottoscritto giravano per le camere. Io a quel tempo ero abbastanza ingenuo, perché cercavo di dormire mentre gli  altri facevano gli after e dovevo pure subire gli scherzi del caro Zaghis, che mi voleva far partecipare a quelle serate. Mi ricordo che per tenermi in piedi aveva fatto una serie di scherzi assurdi ad esempio mi aveva riempito le scarpe di acqua.  Una sera  mentre cercavo di dormire lui si gettò sopra il mio letto ed iniziò un incontro di pugilato, mentre dormivo cercò anche di mettermi una molletta al naso ed altri scherzi di cattivo gusto … . Lo scherzo peggiore  ma al contempo più simpatico me lo fece Andrea, che mi disse che era già arrivata mattina, io credendoci mi vestii in fretta e scesi, ma in realtà non c’era ancora nessuno. Zaghis si distraeva solo quando arrivavano le ragazze e grazie alla bontà di queste, in particolar modo di due persone splendide come Linda e la Kinkar, si placò per un poche ore … gli scherzi continuarono con una schiuma da carnevale e mi riempì il letto di crackers. Quindi di notte restammo svegli fino alle 4 e quando la  mattina dopo la prof. di italiano ci venne a svegliare, perché saremmo partiti dopo 20 minuti per Caserta, l’unico sveglio ero io, ma non potei aprire perché ero in bagno. Aprii invece quando le ragazze ci vennero a chiamare, io ero già vestito, mentre Andrea, Jack, Jacopo, Tomasoni e Zaghis dormivano di sonno profondo ..  come  angioletti. Comunque io insieme ai primi quattro riuscimmo ad arrivare in orario sul pullman,  … Zaghis no ed arrivò con 15 minuti di ritardo, e la mia prof di italiano lo ammonì severamente. La sera precedente prima di andare a dormire il preside ci propose di fare un karaoke e Jack ad un certo momento, mi chiamò sul palco dicendo che era arrivato il mio turno , lì capii che Giacomo cercava di coinvolgere attivamente nella vita della classe e che non era un ragazzo cattivo, anzi simpatico e socievole con me. Accettai la sfida salii sul palco e lì non seppi che fare, allora mi venne in mente il ballo che avrebbe conquistato molto consenso tra i miei amici in Marocco, Heidi.  Era la prima volta che improvvisavo, ed non era andata affatto male per essere la prima volta. Poi i giorni successivi fummo a Caserta, la reggia bellissima con un giardino splendido. Quella sera il preside chiese a ogni classe di scegliere un ragazzo/a che avrebbe dovuto parlare della reggia, nella  mia classe scelsero me ed io andai e raccontai le mie impressioni ma comicamente aggiunsi la situazione imbarazzante che mi era capitata quel giorno …  pensando che il ritrovo fosse alle 13.40, ed erano le 13.30, iniziai a correre, ma per fortuna mi vide la mia prof di italiano che mi disse che il ritrovo era alle 14.20, allora smisi di correre. A quel punto del racconto tutti ragazzi presenti risero a squarciagola. Avevo sconfitto la mia timidezza e la paura che avevo di dire cavolate  ad un microfono dopo un episodio accaduto alle medie e che mi aveva bloccato fino a quel momento. Non avevo più preso un microfono in mano da quando avevo fatto una domanda  imperdonabile in seconda media .. vi racconto l’episodio … . Sono con la classe ad uno spettacolo di scienze, alzai la mano e seriamente chiesi ” Ma questa è la musica di Gerry Scotti ?”  e tutti scoppiarono a ridere . Alla fine la gita di Benevento non fu così malvagia a parte per il convento e gli scherzi di notte, infatti ebbi la possibilità di conoscere molte ragazze come Paola, Elisabetta , Alice ed altre e mi servì anche a capire che Zaghis attraverso questi suoi scherzi voleva trasmettermi la sua amicizia per questo non feci mai la spia. In quei giorni Andrea si fermava al MUN, iniziativa della mia scuola che simula una vera assemblea delle Nazioni Unite, quella proposta mi piacque ed iniziai ad andarci anch’io. La lezione più divertente fu quando dovetti parlare in inglese di un compito che mi aveva assegnato Giacomo che era il coordinatore. Mi chiesero : “Are you Open to any point of information?”. Io dissi “Yes” e fui tartassato di domande.  Prima della fine della scuola, Giacomo invitò me e Andrea ad andare a giocare a Calcio con dei suoi amici. Eravamo io, Jack e Andrea eravamo molto forti, infatti vincemmo contro questi suoi amici. L’ultimo giorno di scuola, salutai tutti dispiaciuto per il fatto che alcuni di loro non sarebbero più stati miei compagni di classe. Quel giorno uscii prima del suono della campana , per evitare l’acqua che mi avrebbero tirato se fossi uscito durante l’intervallo cosa che non avvenne l’anno successivo. Quell’anno passai senza debiti, avevo stretto tante amicizie , tra cui i ragazzi di prima come Alice e Lorenzo persone stupende con le quali avevo instaurato un buonissimo rapporto …  purtroppo c’era una persona alla quale avevo fatto molto male involontariamente, questa persona era Marta, ragazza che era in classe con Chiara, Laura . Mi ricordo che quell’anno mi scrisse in bacheca “auguri al mio dito del piede” il giorno del mio compleanno … evidentemente ce l’aveva tanto con me. Mi ripromisi di sistemare questa faccenda al più presto. Caterina e Francesca, mi avevano invitato al loro “Picnic Da Brivido”, infatti lo avevano organizzato perché poi sarebbero andate a New York e non ci saremmo più rivisti fino a settembre.
Faccia n.7
Quel picnic fu eccezionale ebbi la possibilità di conoscere molte persone, il ragazzo di Caterina, ed altri. Giacomo mi presentò un ragazzo molto simpatico, suo amico ,Gara, esperto in informatica. Parlai un po’ con lui, e poi ritornai a casa. Passai le vacanze, giocando con i filippini al campetto, sotto casa di mia nonna e il tempo restante a Ballabio, paesino dove vivono solo anziani rompiscatole.  Ad  agosto, vidi che la terza l’avrei fatta in via Deledda , esultai. Infatti avevo tutto a Loreto, scuola, sport e casa. Non dovevo svegliarmi presto la mattina perché ero già lì. Era un avventura nuova per me, nuova sede, classe e sport. Smisi di praticare il basket in favore del Tennis Tavolo. Nuova classe perché la mia classe si divideva tra chi faceva comunicazione come me o moderno come Andrea.. Quell’anno nella nuova sede , non c’erano più solamente le classi di Rubattino ma anche quelle di Lammenais, quindi avevo la possibilità di conoscere più gente.  Quello fu l’anno più bello ma anke il più brutto La mia classe era composta da quattro ragazzi,   due ragazzi che avevo conosciuto già in precedenza, mentre altri due non li avevo mai visti prima. Bruno, un simpatico rasta, che aveva la passione per i videogame, infatti lui giocava con Skyrime, gioco del quale era patito anche uno dei suoi migliori amici, Citti, che però non era in classe con noi. L’altro ragazzo era un nuovo si chiamava Ricardo, ed era Spagnolo, sembrava simpatico e non cattivo anche se in certi momenti si dava non poche arie. L’altra metà della classe era composta dal gruppo definito come “Mostri Sacri”, gente che non mi rivolgeva alcuna attenzione  a parte in rare occasioni , da Claudia ed Eleonora . L’unica persona della quale veramente mi potevo fidare era Chiara. Quando iniziai ad andare a giocare a ping pong conobbi meglio ed apprezzai la Corrà anche se fino a quel momento non mi stava simpatica perchè nelle mie situazione sfavorevoli in classe lei si era schierata sempre contro di me. Lei però mi presentò una ragazza con la quale ebbi un rapporto bellissimo Martina,  allegra, simpatica e socievole. Bruno mi fece conoscere la sua ragazza Camilla e la sua amica Giulia, ragazze simpatiche e allegre, con le quali mi trovai molto bene. Poi c’erano Marco, amico di Mainoldi,  ragazzo con cui si poteva parlare di tutto e poi le simpatiche Laura e Karin. Tra i prof. quella con cui iniziai ad avere un buon feeling fu la prof. di Filosofia, ma ben presto cambiai idea sul suo conto. Poi avevo un prof. , che già dalla faccia si notava che era un po’” bamba”, ma non era uno stronzo, aveva solo delle maniere un po’ strane di insegnamento. Lui era un insegnante di diritto, ma era stato messo lì a fare due materie che non aveva mai spiegato, il Bonera. In quel mese feci due assenze per manifestazioni, al quale parteciparono quasi tutti i miei compagni di classe, io dovevo tenere lo striscione anche se non volevo. Arrivati a Duomo, Lorenzo chiamò cinque persone a tenere lo striscione e visto che tutti mi incitavano, allora andai e da allora ebbi il titolo di responsabile degli striscioni. Ben presto per un altra manifestazione contro il razzismo avrei ricevuto per il buon lavoro fatto uno striscione in regalo da Jack ,che ancora conservo con su scritto ” Anche a Milano come a Firenze fuori i razzisti dallo stato italiano”. In quella occasione conobbi Julie, ragazza bella e simpatica e divertente
Faccia n.8
Visto che nella mia classe c’era Riccardo che si voleva candidare come rappresentante d’istituto, presi la palla al balzo e decisi di provarci anche io. Andai in segreteria presi il foglio … ma dovevo trovare un compagno, lo trovai nel mio caro amico Jack, che con 39 di febbre, uscì e mi diede la sua carta d’identità e firmò. Il giorno dopo consegnai il tutto in segreteria. Intanto Manidi che si era candidato, era a venuto a conoscenza della mia candidatura , aveva scritto  su facebook “Ma il Dome si candida? Ma sto fumando così tanto “. Era probabilmente preoccupato dalla mia popolarità, che era cresciuta anche tra i ragazzi di Lammenais grazie anche allo stupendo slogan fatto da Citti, Cecca e Bruno ” No alla norma, si allo speciale”. Del Lammenais grazie ai miei slogan e ad Valeria, amica della Giorgia, conobbi Lorenzo ed Alessio e la loro classe che era composta da molte ragazze simpatiche , tra cui Cloe, Clarissa, Michela.  Tra tutte però quella con legai maggiormente con Asia che mi aiutò ad appendere i cartelloni. Mentre tra i maschi il più simpatico era Marco, con il quale venivo a scuola insieme, vedendolo davanti casa quando uscivo. La loro classe mi stava simpatica, infatti, quando passavo per andare prendere il registro per Arte, loro mi invitavano ad entrare, per parlare e salutarmi. Tutto sembrava pronto per la vittoria e rivalsa, quando un problema sopraggiunse : la mia situazione scolastica peggiorò grazie al  BO NE RA ed i suoi questionari. Infatti nel primo su “Quarto potere” , non andò benissimo presi 4 e mezzo. Mia madre si incavolò e volle andare a parlare subito con questo prof, per fargli capire la sua volontà di farmi cambiare scuola. Allora io dovetti abbandonare la mia campagna, dicendolo al preside, perché non mi pareva giusto farmi eleggere per poi cambiare scuola. Prima dovevo sistemare questa situazione, intanto l’altra critica che avevo si era risolta infatti Marta aveva cambiato comportamento nei miei confronti, adesso avevo un rapporto amichevole con lei. Andai alla presentazione delle liste ancora insicuro sul mio destino, in assemblea decisi di fare una domanda alla lista di Manidi, Ricardo ed ad altri due ragazzi, almeno per farmi ben ricordare della gente manzoniana. Dopo aver finito di porla, tutta la sala si alzò ad applaudirmi. Mi rispose Gianluca, ragazzo che da lì a poco sarebbe diventato uno dei miei amici più cari. Martini, un altro candidato di un altra lista disse che avrebbe ripreso le mie idee  dimostrandomi ancora una volta la sua serietà, Luca infatti era un ragazzo serio, onesto e disponibile.  In quel periodo le persone che mi stettero più vicine furono  una delle due Martine, infatti ne era rimasta una, l’altra aveva cambiato scuola, la Giorgia e la mia migliore amica Margot  , che era la più preoccupata dal mio cambio. Mi disse che se Io avessi cambiato, lei sarebbe venuta con me al Virgilio. Mia madre non si era convinta del tutto, anche se la Camilleri le aveva fatto cambiare idea in parte , ma era ancora incerta. Quel giorno aprì facebook e vidi la mia bacheca riempita di messaggi di tutti i miei amici, c’era anche uno della Margot, che mi fece molto commuovere, infatti c’era scritto” Dome non te ne andare, La Manza senza di te sarebbe un posto inutile”. In quel momento piansi molto per la commozione, come mai avevo fatto …  così  avevo pianto solo quando ero stato a Napoli e dovevo ritornare. La Manzoni teneva a me, mentre io pensavo il contrario. Mia mamma rifletté e decise di farmi rimanere, pur non essendo del tutto convinta. La prima persona a cui lo dissi scherzando fu Margot, gli dissi  “Questo giovedì  incontrerò in corridoio un mio amico del Virgilio, lei mi disse  “allora tutto è deciso”. Io risposi ” si, ma Margot sei su scherzi a parte, Rimango “. La Margot esultò di gioia ” Siiiiiiiiiiiiiiiii”. Il giorno dopo non andai a scuola per confermare la mia presenza in Marocco. Quel momento per ringraziare la Giorgia, volevo uscire una volta con lei. Ma alla fine fu lei a chiamarmi tramite Andrea. Insieme ad Andrea e Giorgia  andai a mangiare al MAC. Quel giorno parlai di tutte le mie situazioni scolastiche e di come stava andando il ping pong. Andrea mi disse che  se avessi deciso di cambiare scuola avrebbe organizzato un picchetto sotto casa mia per non far passare mia madre. Il ping pong stava andando bene, un giorno decisi di andare prima per aiutare le catechiste, pur non essendo cristiano, era una scusa per vedere di più Federica. Si quella ragazza simpatica che avevo conosciuto alle medie e che mi interessava. Ma quell’esperimento fallì, infatti lei non era interessata a stare con me. Mancava poco al mio compleanno, avevo deciso di fare una festa ed invitare le persone che erano state più vicine a me , anche i miei compagni.  Il giorno del mio compleanno portai torroncini in classe, ma la cosa più inaspettata che mi accadde fu quando Camilla, la ragazza di Bruno, mi regalò un biglietto con sopra una torta con scritto 16 anni, fatto da lei, Giulia, Miranda e Irina. Con quest’ultima avevo iniziato a parlare amichevolmente e mi sembrava una ragazza molto simpatica e carina. L’avevo conosciuta grazie a Daniele quello sempre circondato da ragazze. Quel giorno a casa tornai felice ma piansi ancora una volta per la commozione. Non ce la facevo proprio a  trattenermi, ero riuscito a impormi alla Manzoni, cosa che alle medie e alle elementari non ero riuscito a fare. Quel giorno tutti mi fecero gli auguri. Il giorno dopo ci fu la mia festa invitai un po’ di mie compagne, Andre con la sua ragazza, Margot, Bruno e Camilla, Cecca che portò Aldric, un suo amico di origine camerunense, molto simpatico con il quale avevo fatto i video dementi al quartiere Adriano.  Quella cosa mi piacque, successivamente arrivò pure Piroddi che scherzava molto … forse troppo, infatti, in quella festa mandò un messaggio a mia madre con scritto ” Ciao mamma sei bellissima”, mia madre gli rispose ” Avevo detto al Barman di non servire alcolici”. Infine arrivarono Matteo, Bagnarelli, ragazzo che inizialmente avevo scambiato per Canci, ma forse un pò troppo ” tofa”. Infatti un giorno mi scrisse che aveva dormito fino alle 5 del pomeriggio, e quando mi vedeva mi diceva sempre Bella Dome, anche se lo avevo visto tre secondi prima. Alle 9.30 arrivò Andrea, con la sua ragazza Eugenia, che certa gente chiamava ” rana dalla bocca larga”; a me sinceramente veniva da rispondere a queste persone di guardarsi loro le bocche. Quella sera nonostante ci fosse l’Inter, andai in Susa, con gli altri e fu la prima volta che uscii di sabato sera.  Il Lunedì Andrea mi presentò per bene Eugenia, e capì che non era una persona cattiva come dicevano molti , disponibile e chiacchierona, ma il giusto. Lei mi presento alla sua amica Beatrice e il suo ragazzo Giacomo. Un giorno decisi di andare a vedere una partita di Andrea, e  lì trovai Eugenia e Bea a vedere Andrea,  furono contente di vedermi e iniziai a parlare con loro. Da lì iniziò un buon rapporto di amicizia tra me e loro. Sul mio piano c’erano due ragazzi Cozzi e Pirani, simpatici anche se grandi consumatori di “moffo”. Cozzi mi diceva sempre che dovevo dirmi sempre “che ero il migliore “. Si è vero in alcune situazioni poteva servire per aumentare la mia autostima, ma altre volte era la cosa peggiore da fare. Stava  a me capire quando farlo e quando no. Intanto le mie amiche che stavano in 5° stavano per compiere il loro diciottesimo e mi invitarono alla loro festa. Loro pensarono che non sarei andato,  invece ci andai ed entrai nella festa anche se con qualche difficoltà. Iniziai a ballare su Danza Kaduro, Waka Waka,  Ari Asi e altre canzoni. Lì per la prima volta presi un alcolico, e mi piacque subito. Quella notte non rimasi così tanto a lungo per vedere Caterina e Francesca aprire i regali, infatti ero molto stanco e non riuscivo a reggermi in piedi. Come ero entrato con qualche difficoltà, uscì con maggiore difficoltà perché quei tizi della discoteca volevano che restassi lì fino alle 2. Allora feci finta di stare male , loro mi videro e mi fecero uscire. Salutai tutti ed uscii. Quella sera mi ero divertito, anche se ero stanco ed era la prima volta che andavo in una discoteca. In quei giorni un ragazzo avevo diffuso una notizia  non vera che aveva reso il mio rapporto con Margot complicato. Le scrissi su facebook, scusandomi ma non lesse il mio messaggio. Ero molto preoccupato per lei e la nostra amicizia Quel giorno mi vide in corridoio, e mi corse subito incontro abbracciandomi. Io le diedi un bacio, tutto questo successe sotto gli occhi pieni di furia di Barbara, che non sopportava questo mio atteggiamento nei suoi confronti. Lei aveva avuto la possibilità di averlo in seconda ma si era rifiutata. Poi passai quasi tutto il tempo con i ragazzi di 5I, dove avevo molti amici. Lì c’era una ragazza araba molto carina Sayeda, così come  Fabiana ed Arianna.

I maschi di quella classe erano tutti simpatici … Marcello, Matteo e Nicolò. Con loro scherzavo, quando andavo in bagno , visto che la loro classe era vicino al bagno. Mi ricordo una volta che dovevo essere interrogato su Bandura, uno psicologo difficile. Marcello mi disse ” Bandura dopo l’interrogazione finirà in questura sotto tortura”. in quell’occasione conobbi tre ragazzi Alessio ,Vinicio e Giacomo.  Passai tutto il tempo con loro, Bruno e Cecca mi cercavano, ma la commessa disse a loro che stavo passando del tempo con una ragazza , allora mi lasciarono stare.  A Natale mi regalarono al posto del solito tagliaunghie della nonna, tre biglietti per Bruce Springsteen che sarebbe venuto in Italia a Giugno. A Febbraio ci fu l’autogestione alla quale partecipai solo un giorno perché poi fui ammalato tutto il tempo. Quel giorno lì assistetti alla lezione di hip-hop di Antonio, l’esperto di hip-hop della scuola. Poi vidi per un momento gli esperti del parkour, fatti venire da Paola. Alle 10.30 stavo avviandomi a sentire il corso sul 68 della Camilleri, quando mi fermò Bruno, pregandomi di andare a sentire il suo, infatti lui aveva chiamato una persona adulta e Flitch, ragazzo immigrato  che mi fece aprire gli occhi sulla situazione degli immigrati in Italia;  parlandoci di Joshua, un rifugiato in Italia che non poteva vivere tranquillamente la sua vita, perché non poteva lavorare. In Italia non può lavorare regolarmente senza la relativa documentazione e poiché  nel suo caso lo stato italiano  non riconosce la guerra civile in atto in Nigeria , lo stato dove viveva, lui non può avere uno status da rifugiato politico ed essere regolare. Quel giorno mi interessò molto quella lezione, infatti rimasi a parlare con gli esterni, e da quel momento condivisi ciò che pensava il giornale la Comune. Da quel momento avrei comprato il giornale dal mio rivenditore ufficiale cioè Bruno. La settimana dopo l’autogestione c’erano le Manzoniadi. Quell’anno mi decisi a farle e competei in tre discipline Ping Pong, Calcio e Basket a cui aggiunsi Pallavolo. Non ebbi molta fortuna, infatti arrivai quarto in tutte le discipline. A Basket eravamo forti, ma non abbastanza per affrontare Basso, Mena e Burro. Isa era brava, Cecca giocava nelle Rondinelle e Ricky non se la cavava male. Manidi ci annientò nella prima semifinale con il suo tiro da fuori.  Poi la fatica si fece sentire e al supplementare perdemmo anche con Basso. A Ping Pong un punto sullo spigolo, non mi fece andare contro un certo Behare, del quale tutti dicevano fosse un fenomeno. In quelle Manzoniadi conobbi  molte persone tra cui Benci, Michel Behare, Camilla, Greensdale, Bianca, Sparano, Troiani ,Francesco e Canci. Benci era un ragazzo  che affrontai a Ping pong e con il quale stavo per perdere, ma grazie a Giorgia e Andrea iniziai la rimonta e vinsi. Era curioso perchè era in grado di fare le imitazioni di tutti i prof. Tra cui quella del Bonera , “Attenzioneee”…. Michel era simpatico e serio anche se non era interessato allo studio, amante della musica e ben presto sarebbe diventato uno dei miei migliori amici. Greensdale, famoso per il suo look da rapper, con lui potevo parlare di tutto. Lo conobbi perchè feci parte della sua squadra e per poco lo stavo portando alle semifinali. Camilla e Bianca erano due ragazze carine che conobbi il giorno delle finali di basket perchè si sedettero vicino a me e mi calmarono nella mia rabbia. Lì strinsi amicizia con Sparano, Troiani e Francesco dopo le finali,  erano simpatici e bravissimi a giocare a basket .. infatti vinsero quel torneo. Dopo il torneo di calcio conobbi Canci, grazie alla Virgi; nel torneo di calcio parteciparono anche le femmine e ci fu una vera e propria sfida tra la Virgi e la Miranda, per avere il titolo di capocannoniere del torneo. Io ero imparziale perchè entrambe mi stavano simpatiche. Due settimane dopo le Manzoniadi andammo al Forum di Assago con la 3I, accompagnati dalla Prof di Ed. Fisica e il Bonera. Eravamo andati lì per pattinare, ma io avevo ancora un pò male alla caviglia, quindi rinunciai anche per non fare delle figure come avevo fatto in prima liceo, dove le uniche persone che mi avevano aiutato a stare in piedi furono Elena e Laura. Mentre gli altri pattinavano … giocai a calcio con i ragazzi di 3I. Ero in squadra  con il Bonera,  non ce la cavammo male, lui portiere ed io attaccante, ma perdemmo di poco tutte le partite. Quel giorno strinsi amicizia con Marco, l’unica persona a parte il Bonera che mi chiamava per cognome. Il suo amico Luca, era un grande e  simpatico rasta, proprio come Bruno. C’era poi Davide, Frenza, Giacomo, Lorenzo  e Roberto.  In quella gita strinsi amicizia con una ragazza molto simpatica e carina e tutte le volte che non stavo molto bene era la prima a venirmi a tirarmi su il morale, così come fece Greta. Lei mi fece presentò la sua amica Erica e Clelia. Prima di carnevale andai a fare un esame di Ecdl, e lì parlai con Federica e Irene  che mi accompagnarono fino a Gioia, parlando molto con loro.  Era carnevale e i ragazzi di 3a organizzavano una serata al Bartender, Matteo mi propose di andare io accettai anche se giocava l’Inter. Andai e per la prima parte della serata parlai con gente diversa tra cui anche Valentina. Poi quando arrivò Andrea prestai maggior attenzione alla partita, che l’Inter stava pareggiando, ma all’ultimo minuto segnò Ayew e perdemmo. Quel bar portava sfortuna all’Inter,  quando ci andavo l’Inter perdeva sempre , una volta stavamo pareggiando ed appena me ne andai che era il 90esimo minuto, segnò Sneijder e vincemmo con l’Udinese. Essendo Andrea un mio amico preferii rimanere con lui a soffrire insieme. Almeno così  soffrimmo insieme perla sconfitta dell’Inter. Però fu una bella serata e mi divertii lo stesso.  Passò un mese e mancavano pochi giorni alla gita in Marocco. L’ultima sera  prima della gita, fui allo stadio a vedere l’Inter e tornai a casa senza voce ed  ancora non sapevo se sarei andato lì o no. Alla fine decisi di andarci anche perchè della 4H  non conoscevo nessuno , della 3G solamente Michel, Benci e Canci.  All’andata non parlai con nessuno, se non Michel e Benci. Al pomeriggio stavo camminando quando iniziai a parlare con una ragazza che mi si presentò di sera mentre stavo “cazzeggiando” per il corridoio del piano.  Lei mi disse che si chiamava Martina. Martina era una ragazza simpatica, carina e dolce. Lei mi presentò una ragazza che aveva le sua stesse qualità di che avrebbe cambiato in maniera radicale la mia vita, fino a quel momento noiosa e monotona, il suo nome era Chiara. Con loro dormiva Valentina La prima notte la passai con Benci e Michel in camera di alcune ragazze della loro classe. Lì Michel mi presentò alle ragazze: Loro si chiamavano Valentina, Rossana, Francesca,Alessia  ed altre , comunque tutte ragazze simpatiche.  Quella notte partecipai al gioco del Mimo con loro, mi divertii anche se non ero molto bravo.  Lì in Marocco grazie a Canci, riuscì a conoscere meglio Dessy. Il giorno dopo l’arrivo c’era la partita del Milan, Io insieme a Dessy,Ricardo e Canci eravamo nella loro camera  perchè Ricardo era in camera con me, a vedere la partita. Mi ricordo Ricardo urlò di gioia quando l’Arsenal segnò i primi due goal, facendo incavolare non poco Canci che stava facendo la doccia. Poi andammo tutti a mangiare e seguimmo la partita insieme alle ragazze. Luca che avevo conosciuto poco prima del viaggio, che mi aveva raccontato di aver fatto un tema su Bob Marley anche se la traccia era sulla seconda guerra mondiale , e aveva incredibilmente  preso 7. Poi c’era Claudio, ragazzo con il quale mi ero comportato inizialmente non proprio bene, ma il mio rapporto con lui cambiò e migliorò. Le ragazze di 4H che mi avevano conosciuto mi presentarono a delle  altre ragazze .  Quindi la mia popolarità si allargò. Quel giorno lì, dopo la partita ero con Canci, vidi che lui entrava nella camera di queste ragazze, allora decisi di entrare anche io con lui. Martina, Chiara e la Vale mi iniziarono a chiedere qualcosa su di me. Io iniziai a parlare delle medie di che gente “svarionata” avevo in classe come D’Urbino e Polver. Intanto che ne parlavo passava la notte. Mentre raccontavo, ridevo anche io. Il giorno dopo eravamo a Fez , non seguivo molto  la Camilleri e neanche la guida che ripeteva sempre  la parola “Eucalyptus”, ma parlavo con Michel. Non vedevo l’ora che fosse sera per stare su con queste simpatiche ragazze, magari facendo qualche cazzata come Heidi. La sera la feci ed ebbe successo una seconda volta, l’unico che ci rimise  fu il povero Benci, che si prese una forte botta sulla schiena. Il giorno dopo stetti tutto il giorno con loro in particolar modo con Chiara e Martina, infatti da quel momento era come se la mia classe fosse da una parte ed io dall’altra. Le ragazze mi chiesero di fare delle foto con loro, accettai e me ne fecero diverse in quel viaggio. La mia classe non esisteva e purtroppo non esisteva neanche il mio povero compagno di stanza, quando cercò di entrare in camera una notte io stavo dormendo e non gli aprii, dovette chiamarmi al cellulare per entrare in camera. Ma il giorno più bello della gita fu l’ultimo a Marrakech. Alla mattina vedemmo le tombe Saadiane , poi la splendida piazza del mercato. La sera  andammo a un spettacolo, io non lo seguì molto perchè parlai tutto il tempo con Martina. In quella serata mi feci una birra tra l’altro chissà perchè chiamata “Speciale” alla goccia, sotto gli occhi di Chiara e dei miei compagni.
Faccia n.9

Quel giorno conobbi la donna più famosa della Manzoni Costanza, ragazza simpatica e allegra che iniziò a chiamarmi con il nome di Drome. Questo simpatico nome me lo diede il Bonera quando vedemmo i Dromedari. Per lui c’era Drome e il suo amico Dario, ma mi spiace prof  ma non avevo più un amico che si chiamava Dario.  Costanza mi fece conoscere Deborah, Tatiana e Camilla. Poi tornati in albergo mi fecero fumare una sigaretta, dopodiché  mi fecero fare un tiro di Narghilè alla liquirizia nel bar disco dell’hotel. Era buono, ma forte. Infine mi scatenai in pista a ballare, ballai anche con Chiara e Martina.  Stetti un pò su in camera con loro, anche se Chiara se ne andò via subito. Alle 2 scesi purtroppo mi beccò il Bonera che mi chiese cosa ci facessi in giro a quell’ora, io gli risposi dicendo ” Prof sono il ragazzo più popolare della scuola, ho anche i miei doveri “, lasciandolo a bocca aperta.  Quel giorno fu uno dei  giorni più belli della mia vita. In quel viaggio in Marocco mi divertii molto, comprai una bella kefiah, anche se poi si vanificò  come il mio rapporto con la classe. Quell’anno però ebbi anche altre belle serate. Tornato a scuola, raccontai delle mie imprese a tutti. Un giorno avevo finito la prova di inglese che faceva tutta la scuola, ma non avevo le chiavi di casa quindi decisi di rimanere a scuola. Quel giorno prima conobbi due ragazze molto carine e simpatiche Elisabetta e Elizabeth, che erano in classe con il mio amico Sepe che era l’anno prima in classe con Ruud ragazzo tifoso del Parma. Quello stesso giorno,due ragazze della 2E, dopo essere passato da loro il giorno prima delle vacanze di natale,   mi chiesero di entrare con loro in classe durante l’ora del Mosconi. Io mi sedetti vicino a Francesca e iniziai a parlare di cosa avevo fatto in Marocco e tutte mi guardavano divertite. Lì c’erano cinque ragazze simpatiche, carine e oneste Francesca, Serena, Ambra , Milanee e Margherita. e una delle persone che mi stimava di più all’interno della Manzoni, il grande Vitto che era una persona unica, simpatica , divertente ed allegra insieme ad altri ragazzi simpatici e divertenti come Jacopo, Lorenzo, Emanuele. In marzo c’era il MUN, il Bonera ci portò a vederlo. Io per l’occasione mi vestii elegante, quel giorno passai da scuola per lasciare una caparra per un concerto di Gianluca. Passando di lì tutti mi fecero i complimenti su come fossi vestito, in particolar  modo Deborah e Ilaria, ragazza che forse avevo giudicato male , non conoscendola a fondo. Ma d’ora in avanti mi sarebbe stata sempre vicino, ed avrei avuto con lei una vicinanza. Ero andato al Mun  vestito così per catturare l’attenzione di qualche ragazza, infatti  appena arrivato attirai  Giorgia, che mi chiese di accompagnarla a fumare. Io accettai, insieme parlammo molto e poi ci scattammo una foto insieme. Quel giorno salutai Chiara, ma passai tutto il tempo con Giorgia. Il Bonera intanto si preoccupava su dove fossi, ma comparsi proprio sotto i suoi occhi , dicendo che ero stato nell’altro edificio per vedere il Team Press.

Mentre arrivai, vidi il Bonera che mi stava elogiando per la mia capacità di attaccar bottone con la gente, facendolo notare alle mie compagne. I giorni passarono e il concerto di Gianluca e di Lorenzo  si avvicinava, Lorenzo e Iulian erano due ragazzi che avevo conosciuto da poco, ma era persone simpatiche. Con loro avrebbe suonato Gianluca in quel concerto. Al concerto andai ed incontrai Marasco, un ragazzo che avevo conosciuto da poco. Lui mi propose di prendere un Invisibile, non sapendo cosa fosse, accettai e lo provai. Era talmente forte che per i primi 10 minuti diventai veramente invisibile agli occhi della gente. Poi quando mi ristabilì arrivarono anche Michel, la Claudia e vidi gli altri. Quella serata Gianluca, Iulian, Lorenzo suonarono molto bene. Gianlu mi fece conoscere un membro della loro band, Andrea anche lui simpatico e mi presentò la sua ragazza Ileana. Passarono altri due mesi, tra problemi in famiglia ed a scuola con Fisica e Filosofia. A Pasqua un giorno ero a casa a non fare niente quando due ragazze mi proposero di andare a prendere una birra insieme ed io accettai. Quelle ragazze  non erano altro che Miranda e Irina. Si due delle quattro ragazze che mi avevano scritto quel fantastico biglietto. Lì presi per la prima volta nella mia vita una birra con amici. Parlammo per una buona mezz’ora di diverse cose. Poi Miranda ritornò a casa, io accompagnai Irina a Loreto, dove c’erano Piroddi e Dani che la aspettavano. Io rimasi con loro, ad un certo punto vollero andare in un posto chiamato Rattazzo, dove sostenevano ci fossero tutti i Manzoniani: Io chiamai mio padre e andai con loro. In quel momento Dani chiamò Andrea, dicendo che sarebbero arrivati con una sorpresa. Arrivati in quel posto vidi Canci, Chiara, Andrea, Beatrice. Ma il primo che si accorse di me fu Depa, ragazzo del Pacle che avevo conosciuto grazie a Gianlu. Ragazzo simpatico che aveva la passione per il basket.  Poi appena mi vide Andrea, disse ” Non ci credo “. Ma la persona più sorpresa  fu sicuramente  Chiara. In quel momento passava un vu cumprà del cavolo che rompeva le scatole decisi di comprare una rosa a tutte le ragazze , alla Bea e soprattutto alla Chiara e all’Irina. Alla Chiara, ne comprai due perchè purtroppo quel deficiente del vu cumprà  me ne aveva dato una appassita, che regalai a Piroddi. Piroddi la gettò a terra subito, e subito qualcuno la prese. La Chiara se ne andò,  io decisi di tornare a casa perchè il giorno dopo sarei dovuto andare a Trieste a vedere l’Inter e mentre stavo andando via con passo veloce vidi spuntare da dietro Irina che mi inseguiva. Allora la aspettai, parlammo un pò ,  e la accompagnai fino a un punto, poi aspettai mio padre e andai a casa. Lei mi disse che sarebbe stato difficile ritornare a casa, senza svegliare i suoi, avendo dimenticato le chiavi. Il giorno dopo ero a Trieste gli mandai un messaggio  chiedendo se fosse riuscita ad arrivare, poi mi scrisse che ci era riuscita. Come lo era quello in Marocco, anche quel giorno passato con Irina e Miranda fu uno dei più belli della mia vita. Passarono altri due mesi tra problemi familiari e buchi nelle solite materie alle quali però si era aggiunta anche Arte. In quel tempo rividi la Linda, che era tornata dall’Australia, e mi salutò e mi abbracciò. Quell’incontro mi emozionò non poco, era da tanto che non la vedevo che quasi me la dimenticavo, ma non potevo non ricordare le parole dolci che mi aveva detto a Benevento l’anno prima. Il Mercoledì la prof di storia mi interrogò su Lutero, e lo legò a Sant’Agostino, che avevo preso in mano il  libro solo 5 giorni prima, le Confessioni,  ma che avevo deciso di non leggere. Di lui, non sapevo molto e questo mi fece prendere 6-nell’interrogazione. Quella sera stessa l’Inter giocava contro il Siena, e chi portò in vantaggio la squadra ospite D’Agostino. L’Inter perse quella partita e quella fu il giorno della vendetta di San Agostino nei miei confronti per non aver letto il suo libro. Intanto sentivo mio cugino che voleva venire su per vedersi il derby. Il 5 maggio, era una data molto impegnativa per me con  interrogazione di Inglese, verifica scritta Italiano e il cugino. Arrivò a scuola, e gli fece conoscere metà scuola. La persona che sembrò più interessata a venire a casa mia era sicuramente Ilaria. Decisi di dare una festa a casa mia in suo onore, mandai fuori di casa i miei, comprai la birra e il cibo.  Per la prima mezz’ora non venne nessuno, allora mio cugino mi disse di mandare un messaggio con scritto che stavamo andando in Duomo e lo mandai sia a Dani che alla Margot. In realtà aspettammo molto tempo e verso le 10 la Margot arrivò con gli altri. Io non aprii seguendo il consiglio di mio cugino, ma alla fine cedetti quando mi telefonò Andrea dicendo che era sotto casa. Aprì e c’era Dan con in mano un cannone  e mio cugino fa “dimmi che questo è un cannone” Lui affermò che effettivamente lo era. Parlammo un pò con gli altri, presentai mio cugino agli altri. Improvvisamente mi telefonò mio zio da Napoli, lì iniziai a parlare in napoletano in maniera divertita. Mentre parlavo Eugenia e Beatrice ridevano di me, questo me lo dissero solo il lunedì dopo. Alle 22.30 sento citofonare era Dani,con la Giorgia e le altre ragazze, tra cui anche la Lodo, la Giorgia Ferin, ragazze simpatiche e l’Ila. Io scomparii da casa anzi andai al  terzo piano  per fare uno scherzo alla banda. Infatti mi feci passare per la signora di fronte e dissi sono la signora di fronte abbassate il volume. La Margot mi riconobbe subito però e rientrai in casa. Tutte le nuove arrivate mi salutarono. Anche se poi in casa le persone si divisero tra chi giocava a poker e chi fumava sul balconcino. Io giravo, ma stetti la maggior tempo con l’Ila, Tommi e gli altri sul mio balcone. Fu comunque una bella serata dove mi divertii e che passai con i miei migliori amici. Il giorno dopo arrivò mia cugina Ilaria e mia zia, quel giorno fu noioso fino alla sera. Quando era tempo del Derby, Inter – Milan, io e mio cugino andammo allo stadio e ci divertimmo tantissimo a prendere in giro Ibra .Il gran goal di Maicon sarà qualcosa che mi ricorderò per sempre. Poi tornando a casa, mio cugino si fermò a comprare del cibo da alcune macchinette e vide un bambino con  la maglia del Milan perdere dei soldi e gli disse ” Ma non ti basta perdere il derby, devi perdere anche i soldi”. In quel momento aveva esagerato, ma non riuscivo a smettere di ridere per il resto della serata. Smisi solo quando in metro incontrai un ragazzo della curva dell’Inter, un tale D’Aferia, amico della Caporizzi, che era una ragazza della mia scuola, amica dell’Irina e della Miranda.

Dopo mio cugino i Sabati andavo al Rattazzo, passavo il mio tempo bevendo birra o parlando con diverse ragazze simpatiche allegre e carine come Martina,Beatrice, Federica che era fidanzata con Lexa, oppure con la Lodo e l’Ila. Una volta andai con Andrea,Michel, Depa  e altri  in scannatoio. Lo Scannatoio, era la casa di Marasco, era piccola ma  mi piaceva. Quella sera feci  Heidi per una terza volta e anche lì ebbe successo. Ci fu un altra volta al Rattazzo che passai il tempo con Yassin, ragazza simpatica che avevo conosciuto grazie a Tommi, lei mi fece conoscere suoi amici del Manzoni classico. Quella sera rividi Ivan, un ex compagno delle medie di Bruno. Quella sera praticamente  conobbi gente nuova al di fuori della Manzoni, gente comunque simpatica . In quei giorni avevo parlato alla prof di Ed. fisica un torneo 3 vs 3 organizzato dalla Nba. Ci iscrivemmo a quel torneo e andammo a Lotto. Grazie a quel torneo avevo conosciuto Alessandro,Campeggi e Garopodi. In quel torneo la prima la vincemmo, le altre invece le perdemmo di pochi punti. Le ragazze di scuola Greta, Vittoria, Elisa con la Isa non fecero meglio. Il giorno del concerto di Bruce chiamai Michel e ci mettemmo d’accordo per la sera. Arrivai a Loreto, vidi Matteo ed Ale mio ex compagno di basket che andavano, mi unii a loro fino a lotto. Lì vidi Michel, stranamente puntuale entrammo insieme  allo stadio. Lì aspettammo Miranda che arrivò dopo, perchè aveva degli impegni prima. Eravamo tutti ad aspettare Bruce che iniziò solamente a suonare verso le 21.15. Inizialmente fece tutti pezzi che non conoscevo molto bene . Quando sentii l’armonica suonare, capii che era il momento di una delle mie canzoni preferite ” The River”. Lì mi scatenai come non mai, come anche Miranda , mentre Michel si scatenò solo all’ultima canzone. Lo stesso feci per Born in The Usa, Dancing in the Dark, Glory Days, Better days. Twist,  l’ultima, la ballai insieme a Michel. Quel concerto fu il primo serio, se non si considera un concerto di Bennato in un paesino in Sicilia ,quando avevo 11 anni, il più bello e il più lungo al quale abbia mai assistito. Mi sono divertito  molto con Miranda e Michel, che sono cari amici e sono contento di esserci andato con loro. Di quei gli ultimi giorni di scuola quello che ricordo più  volentieri è che parlavo con una ragazza simpatica ,carina e divertente di nome Silvia su facebook e che ho evitato il debito in TSCM, prendendo 9 nel questionario del Bonera. L’ultimo giorno di scuola fu incredibile ho passato le prime due ore in classe, poi andai a parlare con il preside per motivi personali, prima di andare lì vidi il fratello di Jacopo Tommaso, che mi chiese quale fosse il problema, io glielo spiegai. Appena uscii da lì vidi un trentino immenso al quale mi accodai, insieme girammo per tutta la scuola capeggiati ad Burro e Nico. Alla fine arrivammo in cortile, salì sulle scale  insieme ai ragazzi di 5a , Andrea; Cerretti ed altri; bevetti uno spumante  e cantai insieme alle persone giù diversi cori tra cui ce ne era anche uno rivolto a me. Per l’ennesima volta mi commossi, tutta la scuola cantava il mio nome, era incredibile!!! Poi Nico mi chiamò a formare un cerchio con i ragazzi della scuola, c’era Andrea Clemente che aveva l’acqua e la versava.

Era una cosa incredibile,dopo quello iniziò la gara con l’acqua, bagnai anche i miei amici del Pacle come Fede e Simo. Ma alla fine il più bagnato di tutti ero io, Cecca non era stato neanche toccato. All’uscita quel simpaticone mi versò un chilo di farina, tutti ridevano, ma ero stufo dei suoi scherzi aveva raggiunto il limite. I video che feci con lui non fecero altro che mettermi in imbarazzo, lì recitai solo per avere maggior consenso tra i ragazzi della Manzoni, ma non erano altro che prese in giro, belle e buone, ma quello che è fatto è fatto. Salutai tutti , firmai il programma della Camilleri e mi avviai verso casa. Quell’anno terminò benissimo, finalmente avevo raggiunto ciò per cui mi avevo iniziato la mia avventura alla Manzoni. Ero conosciuto non soltanto alla Manzoni, ma anche nella mia zona, lì ho molti amici.  Ora inizierò una nuova avventura in una classe di Lammenais, vi saprò dire, alla prossima. cari lettori, statemi bene  !!!!!
TO BE CONTINUED
SEE YOU SOON BY  DOME

Domenico Barbato