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Le dodici facce del Dome – PARTE PRIMA I/II

perché dovevano esserci dodici facce del Dome ma non ci sono

PARTE PRIMA I/II

Dedicato ai miei amici

Per un ragazzo come me, sincero, simpatico, altruista ma anche troppo timido ed  introverso  le nuove esperienze sono difficili. Entrare,quindi,  in una nuova scuola, dopo aver affrontato numerosi problemi alle medie, non è mai facile. Dopo  questa breve introduzione sulla mia personalità … mi presento: “ Ciao sono Domenico, ma tutti mi chiamano Dome. Nella mia carta d’identità c’è scritto Dome al posto del mio vero nome … Dome e non Domenico , infatti quando mi presento non riesco mai a finire il mio vero nome, perché tutti lo abbreviano subito in Dome  interrompendomi …  non so se anche a voi che leggete sia successa la stessa cosa ? In questo libro voglio parlare oltre alla  mia storia anche delle persone che hanno fatto e fanno ancora parte della mia vita alla Manzoni. Cos’è la Manzoni?

La Manzoni è un liceo linguistico di Milano vicino a Loreto, anche se inizialmente di questa storia si trovava in due sedi disparate in   Via Lammenais e in Via Rubattino, purtroppo via molto famosa solo per la presenza di campi i Rom . Fortunatamente  , come tutti i licei linguistici, è formato da una buona maggioranza femminile.  La mia storia e quella della Manzoni si incrociarono nel dicembre del 2009, quando mi recai in via Rubattino per fare il test d’ammissione, convinto già però di andare al Pasolini con il mio amico David. In Luglio, in montagna , mi collegai al sito della Manzoni per vedere se ero riuscito a superare il test, ed ero riuscito. Quindi cambiai la mia idea su quale liceo fare e propesi verso la Manzoni, pensando anche di farlo insieme al mio amico Alessio e già prospettando il futuro spostamento in via Deledda dalla terza.. a due passi da casa mia. I miei , come sempre, avevano pareri contrastanti, mia madre voleva che io andassi al Virgilio, mentre mio padre voleva che io frequentassi questa scuola anche perché mia zia, sorella di mio padre, l’aveva fatta. Alla fine decisi, nel bene e nel male, di accogliere la sfida e mi iscrissi scegliendo  come seconda lingua spagnolo … e non francese come mi aveva consigliato la mia prof, delle medie di francese, la Schiavone … che stravedeva per me … infatti per non ferirla non le dissi mai della mia scelta. Nel settembre del 2009 ci fu il mio primo giorno di scuola … mi ricordo solo che fui chiamato insieme ai miei genitori dal preside Polistena  che ci invitò a seguire il coordinatore di classe … un certo Professor Gallesi. Seguendo  il prof  che ci accompagnava in classe  mi resi conto che Alessio non c’era …  l’unico vero amico ai tempi delle medie non c’era … ero solo. Mi sedetti vicino a una ragazza che mi sembrava  tranquilla … Ileana ,  ma con lei non strinsi subito amicizia, temendo di essere preso in giro dai miei nuovi compagni. Mi ricordò che mia madre commentò subito le mie compagne, facendo riferimento  a una ragazza che era vestita con un gilet di pelle rosa, che stava masticando una cicca, e mi disse che le sembrava che tutte avessero la puzza sotto il naso …  nonostante questo … quella ragazza sarebbe diventata una persona molto importante per me …  un piccolo indizio per voi che leggete.. aveva un accento francese … I primi giorni furono monotoni fino a che una ragazza mi si avvicinò e mi disse che si chiamava Barbara, allora, pian pianino, presi fiducia, iniziai a presentarmi e scambiai qualche parola con alcune ragazze della mia classe Sveva, Francesca, Alice e Arianna. Però l’evento più importante per me era dietro l’angolo..  avvenne un giorno mentre stavo ritornando dal bagno … conobbi Elena, ragazza molto simpatica e gentile che mi suggerì di cambiare il mio look …  un look un po’ obsoleto .. fatto da pantaloni di velluto e felpa  .. non più di moda e caratteristici degli anni ’60 .. gli anni dei miei genitori e lo cambiai. Pochi giorni dopo partecipai con la classe alla gita dell’Accoglienza , e lì, grazie ad Elena, strinsi  amicizia con Chiara, Laura e Lorenzo, un ragazzo dal carattere completamente opposto al mio … di cui avevo già sentito parlare alla Quintino … e con lui avrei avuto in seguito momenti poco felici e molti screzi .Chiara era una ragazza carina e simpatica che sarebbe, dopo poco tempo,  diventata una mia compagna di classe … una delle poche ragazze delle quali mi sarei potuto fidare in seguito. In quella gita una mia compagna Eleonora, che non mi stava simpatica volle fare una foto con me, l’idea comunque mi piacque e accettai. A seguire anche Barbara volle fare una foto con me … e così da quel momento … diventai un obiettivo per gli obiettivi dei paparazzi .. infatti  ad ogni gita fatta in seguito …  la gente volle farsi fotografare con il Dome.  Durante la gita dell’accoglienza … Barbara mi fece conoscere Matteo , un ragazzo timido che però … un poco inquietante ma che avrei ritrovato in terza e che per sarebbe diventato  molto importante nella mia vita manzoniana. Finita la gita .. iniziai ad avere problemi con tutti  i docenti  tranne quello di Arte … con il quale mio padre aveva fatto un intensa chiacchierata nei primi giorni di scuola. Questa chiacchierata comportò un’immensa stima del prof nei miei confronti. Io e il Balda  condividevamo una forte passione per l’Inter, tanto che quell’anno , mentre la mia classe faceva lezione , mi portò a vedere i sorteggi di Champions League dall’economo  Esposito … speravamo di non prendere il Barcellona.. e la fortuna ci aiutò … dall’urna uscì il CSKA. Il rapporto che avevo con il Balda si trasformò .. e divenni per lui come un figlio … e lui divenne come tutti i genitori … invadente … quasi mi costringeva … dopo ogni  sua ora,  a rimanere in classe a leggere sul giornale le notizie sull’Inter per poi commentarle insieme… Ma i problemi maggiori sorsero con la professoressa Ventimiglia , una severa sicula  che pretendeva  di convocarmi ad un dannato sportello di spagnolo pur avendo 7,5 di media. Quel giorno non compresi perché mi stava convocando a quel dannato sportello, tanto che iniziai a ridere sarcasticamente e le feci il gesto, che in quel periodo spopolava sui media, le mitiche manette di Josè Mourinho  Mi ricordo che chiesi alla prof di andare  in bagno, non riuscivo a smettere di ridere . La prof  Ventimiglia chiamò allora impaurita il Prof Gallesi che mi ammonì severamente sul comportamento che avevo tenuto. Così come Josè vedeva gli arbitri comportarsi non correttamente con l’Inter  io vedevo gli sportelli come una prigione ingiusta, i mi costringevano a restare due ore in più a scuola … e la cosa non mi andava. Ma come nella sfortuna, talvolta si annoda la fortuna,  e quando uscì da scuola notai che anche un altra mia compagna abitava a Pasteur, una certa Margot, … la ragazza che non era stata ben vista da mia madre insospettiva anche me … ma mai fidarsi del giudizio delle madri … iniziai così a conoscere meglio Margot e compresi che era una persona creativa sotto tutti i punti di vista , simpatica, onesta e timida … nacque un’amicizia e ben presto diventò la mia migliore amica.
Un’altra ragazza con la quale avevo un buon rapporto era sicuramente Silvia, mia compagna di banco, con la quale discutevo di calcio, in particolar modo di Inter e Milan, essendo lei di fede calcistica rossonera ed io nerazzurra, ma ci aiutavamo in tutto. In prima , nella mia classe c’erano anche due maschi … con i quali non parlavo molto; Andrea all’inizio si mostrò presuntuoso, continuava a prendermi in giro, ma alla fine dei tre anni è diventato uno dei miei migliori amici; Giacomo, detto Jack, per me era insopportabile … per il suo stile troppo “sciallo”, ma anche lui negli seguenti diventerà fondamentale per la mia crescita .

In quel periodo gli unici momenti in cui mi divertivo davvero erano quelli passati in palestra, dove ebbi la possibilità di conoscere ragazzi di altre classi in particolar modo quelli della 3B, loro giocavano spesso con noi di 1D. Quelli della 3B negli spogliatoio cantavano cori da stadio, quello che ricordo più volentieri è il coro legato alla figura del Matarrese cantato da Nicolò, chiamato da tutti Nico. Lui era un ragazzo simpatico , molto altruista, tifava Inter come molte persone di origine barese ma anche il Bari stesso. Poi c’era Burro, chiamato così da tutta la Manzoni per la sua simpatia, lui invece giocava a basket ed era appassionato di NBA, faceva il tifo per i Boston Celtics. Quell’anno mi ricordo che parlavamo di NBA anche con un ragazzo di quinta Miquelais. Di quella bella classe facevano parte anche Giovanni simpatico, serio, divertente e soprattutto …  interista sfegatato e Michele, con il quale mi trovai subito bene , perché era un ragazzo generoso e del quale avevo già conosciuto la sorella  molti anni prima nel mondo del basket.   Da quel momento passai tutti gli intervalli con loro, grazie a questi ebbi la possibilità di moltiplicare le mie conoscenze …  tra cui Basso, Mainoldi ,Victor e alcune loro compagne. Basso era un ragazzo molto alto, non come dice il cognome , … il mio rapporto di amicizia con lui alternò periodi alti e bassi. Con Mainoldi si poteva parlare di ogni problema tranquillamente .. ma  Victor, invece, era il ragazzo più simpatico di tutti, con lui si poteva parlare di Basket, Calcio e addirittura Tennis. Inoltre nella loro classe vi erano ragazze molto simpatiche e belle Giulia, Beatrice e Martina. Nella mia classe c’era una ragazza, Virginia,  che non riusciva a trattenersi nel ridere quando mi guardava …  non capii mai bene il perché. Virginia era una ragazza divertente ovviamente interista sfegatata … con lei instaurai una buona relazione di amicizia. Ma Virginia era amica di una persona che proprio non sopportavo, Claudia che non riusciva a non criticare ogni mia azione. Un giorno mi confessò che il suo desiderio più grande sarebbe stato quello di diventare una critica di moda e secondo me aveva negli occhi la determinazione e il coraggio per poterlo diventare. Un giorno i miei amici di quinta non c’erano, allora decisi di andare a fare un giro al bar e grazie a Matteo Pusher, conobbi i ragazzi di 1E, 1A. Giacomo, Andrea,  Michele .. e con cui strinsi amicizia. Oltre a Matteo l’unica persona  che conoscevo bene era Camilla, ragazza simpaticissima e “guapissima” che avevo conosciuto durante le media alla Quintino al KET  .. che ovviamente poi non superai  … perché indaffarato a parlare con lei durante la prova. L’altra ragazza con cui stretti amicizia alla Quintino fu Federica, grazie al mio caro amico Francesco. Ritornando agli amici conosciuti al bar, Giacomo era un ragazzo  gentile e suonava come batterista nei Subway Legends, insieme a Matteo e altri due ragazzi. Andrea  invece giocava in una delle squadre più forti di Italia in ambito cestistico il Desio, era un po’ esibizionista …  ma giocava molto bene. Lì al bar c’erano anche tre ragazzi della 1E, uno si chiamava Jacopo ma tutti lo chiamavano Manidi, anche lui appassionato di NBA, tifava i San Antonio Spurs, squadra che al contrario io non sopporto … era comunque uno che avrebbe fatto parlare molto di sé negli anni successivi sia per la sua allegria, sia per la sua bravura in questo sport,  Sempre tra i ragazzi del bar c’era Tomasoni ed Ema , il primo era un ragazzo simpatico,socievole e bravo nel tennis tavolo e nel basket il secondo anch’esso simpatico praticava il karate . Tomasoni nel tennis tavolo era imbattuto ed a basket non se la cavava male. Mi ricordo che vidi il torneo di basket delle scuole della zona, che si divideva tra il biennio e il triennio; notai che giocavano  Lorenzo e Matteo, miei futuri compagni di classe in III ma non se la cavarono molto bene. Lì ebbi la possibilità di  rivedere  e parlare tutto il tempo con una mia vecchia compagna Lola, che probabilmente aveva bigiato scuola perché era innamorata di un mio ex compagno di basket che aveva giocato. Quel torneo lo vinse Eddie, un ragazzo africano che abitava nella casa di mia nonna e che andava al Volta. La Manzoni si piazzò seconda, e fui molto contento per Burro, Basso e Michele. Pochi giorni dopo partecipai alla mia prima manifestazione politica, volevo rimanere con Jack e Matteo perché non conoscevo nessun altro … invece loro due  se ne andarono in giro a cercare di comprare una bandiera … e li persi. Lì comunque c’era tutta gente simpatica e mi trovai a mio agio. In quel gruppo conobbi Daniele, Sara, Filippo, Silvia,  che sarebbe ben presto diventata rappresentante d’istituto. Quell’anno votai come rappresentanti d’istituto Silvia ed un certo Colò, scambiandolo per Filippo… ma non era lui Quell’anno purtroppo non facendo tanto inglese nelle vacanze, fui abbonato allo sportello coordinato dal prof. Gallesi, dove però imparai molto. In quel periodo mi ricordo che la prof di italiano e storia ci divise in gruppi e ognuno doveva fare un diverso  autore, io fui nel gruppo con la Margot, la Virgi e la Marta e dovevamo fare Giovanna D’Arco. Noi andammo a casa della Margot e lì c’era suo nipote Nicolas, un caro bambino al quale fui subito simpatico. Mentre aiutavo il gruppo giocavo con questo simpatico bambino, che mi ricorderà sempre come “gambe lunghe”, quel giorno la Margot mi sorprese con la sua creatività perché decise di creare un carretto in un cartellone e di disegnare un rogo così il carretto arrivava lì e Giovanna veniva bruciata, l’idea ebbe successo e prendemmo tutti 8. Passavo tutto il mio tempo tra casa, scuola e basket ed non uscivo mai , se non per andare  in un negozio di calcio storico in corso Buenos Aires ad aiutare il commesso. Quel mese feci anche la mia prima vendita in  Corso Buenos Aires, un cliente mi comprò una maglietta del Torino.  Per un ragazzo della mia età non era una vita normale e me ne resi conto solo quando il mio migliore amico se ne andò via negli States. C’era persino gente che sospettava che io non uscissi, beh in fondo quella gente aveva ragione uscivo poco … e non era normale per un ragazzo. Quell’anno si concluse con una bella gita a Mantova, dove andai per l’ennesima volta, infatti era la terza volta. Questa gita non fu fallimentare perché conobbi un ragazzo e una ragazza, Filippo e Camilla , molto simpatici , di Filippo mi aveva già parlato bene Julien e grazie a Camilla conobbi Alyssa, ragazza stupenda, carina, simpatica  che divenne una delle mie migliori amiche. Al ritorno stavo tranquillamente “cazzeggiando” , quando Andrea mi disse:” Dome ci sono tre ragazze che ti vorrebbero conoscere” beh io ci pensai un attimo e  dissi tra me e me ” dai Dome è il tuo momento sconfiggi la tua timidezza”. Arretrai e andai a incontrare queste tre ragazze Giorgia, Bea e Lacri. Iniziammo a parlare di cose tipo qual è il tuo colore preferito? qual è la tua canzone preferita?  domande che uno fa quando vuole conoscere qualcuno. Passai tutto il ritorno parlando con queste ragazze … delle tre quella che  mi sembrava più interessata  a me  sembrava Lacri  , ma si sa l’apparenza inganna e io vissi per più di un anno con questa errata impressione. In quella gita anche un’altra persona mi volle sentire cantare era Ilaria, a quel tempo ragazza di Giacomo, e se devo dire la verità, non mi stava molto simpatica,  però quel fatto fu importante per il mio cambiamento opinione su di lei , infatti inciderà positivamente nella mia vita. Dopo quella gita rimasi con Cecilia e Lacri a prendere una focaccia, anche se erano le 19.30 e il rientro previsto era per le 19. Cecilia era una ragazza socievole, simpatica e una delle migliori amiche della Lacri. Quel giorno tornai con lei a casa ed una volta rientrato mia madre mi chiese come mai fossi arrivato in ritardo ed io gli risposi: ” il pullman ha ritardato perché c’era traffico” … ma in realtà era una solo una scusa. Gli ultimi giorni di scuola in classe furono monotoni perché la mia prof di italiano continuava a parlare di fare un simposio. Io non l’avevo mai fatto, ci si annoiava a morte, è vero che si mangiava a volontà, ma parlare dello stereotipo nell’ultimo giorno di scuola … chi ne aveva voglia. Quel giorno gli stereotipi della prof mi provocarono un gran mal di testa, infatti chiesi di uscire e andai sulle scale quelle d’emergenza, non curandomi di ciò che dicevano i commessi. Quel giorno volevo andare a salutare la Lacri, ma ben presto mi raggiunse la Margot, anche lei annoiata dagli stereotipi di cui si parlava in classe. Alla fine abbandonai la mia idea e parlai tutto il tempo con la mia migliore amica fino alla fine dell’ora. Il giorno dopo non restai in classe ma girovagai e alla fine rimasi con al Lacri tutto il tempo, ballai il waka waka , e feci di tutto e di più, mi ricordo che dissi a Julien che poteva venire da noi a giocare perché il 95 dello Schuster non c’era più … lui poi venne ma l’allenatore lo faceva giocare poco … ma mi trovai molto bene con lui e fu uno dei primi ad aprirmi gli occhi sull’allenatore  Carlo Razzari , ma questa è un’ altra storia… In estate scrissi alla Lacri che mi sarebbe piaciuto rivederla, ma mi disse che era al mare e che non aveva tempo, da lì capii che qualcosa non andava. Ma io volli andare avanti e allora il 29 novembre ne subii le conseguenze, la volevo invitare alla mia festa ma mi disse che non poteva venire perché non sapeva se il suo ragazzo avrebbe voluto. Intanto era iniziata la Seconda, e in classe mia erano arrivati tre ragazzi che non avevano superato la seconda. Erano due ragazze Martina e Martina e un ragazzo Zaghis. Le due Martine erano molto simpatiche, e allora per fare un torto al caro Balda, il mio prof di Arte, mi misi in fondo con loro e durante le lezioni di questo parlavo tutto il tempo con loro, il prof purtroppo  se ne accorse e stava quasi per mandarmi fuori dalla classe … e mi ricordo che disse loro “Lasciate stare il mio Povero ragazzo, brutte streghe”. Ma questo fatto era la premessa per un mio cambio di comportamento. Con Zaghis iniziai ad avere un buon rapporto, ma capii ben presto che mi avrebbe  trasmesso la sua amicizia in maniera  troppo energica. Lui purtroppo riuscì a conoscere i miei punti deboli e affondò in quelli. Ma a scuola grazie ai miei amici tutti mi iniziavano a conoscere.. Mainoldi mi presentò al ragazzo più ambito da tutte le ragazze e quello più sincero e leale di tutta la scuola, Adami. Mi ricordo che mi disse allora” Dome tu sei il LeBron del Rubattino” Io modestamente risposi “no sono il Belinelli”.   Presi subito Tommy  come modello di riferimento e divenne il fratello maggiore che non ebbi mai. Lui in palestra giocava sempre con me sia a calcio che a basket, anche se non era capace.  Tutti gli intervalli infatti stavo o con lui, o con quelli di 4a Burro, Nico etc… Tommy mi fece conoscere un sacco di persone, La gentile Yassin, Juri che diverrà un amico  importante, Miranda con la quale ebbi un rapporto a dir poco favoloso, la sua amica Irina, ragazza che assumerà un ruolo più importante in terza e tutte le sue compagne di quinta. Nonostante questo c’era sempre qualcuno che rompeva le scatole … qualche ragazzo che non era contento della propria reputazione e  si divertiva a rovinare quella degli altri. Mi dissero che piacevo ad una ragazza di prima … pensavo che chiunque dovrebbe essere soddisfatto quando qualcuna gli viene dietro … certo! … ma dipende da chi è la ragazza … e voi che non sapete chi … veniva e viene ancora purtroppo dietro a me!!!. Una ragazza Juliana, del quale non sono neanche sicuro che si scriva così il nome, che fu intortata dal Balda che le esaltò per il mio carattere e la mia persona. Questa mi perseguitava in ogni modo ..e ricordo che una volta si mise all’entrata e minacciava di non farmi passare. Una volta scappando da lei vidi Victor e Giacomo, che avevo conosciuto grazie a  Claudia, ragazzo unico che mi diede sempre un sacco di consigli sulla vita. Una volta andai in classe da loro e grazie a Victor conobbi Caterina, ragazza simpatica, socievole, anche lei tormentata dall’incubo Juliana . Grazie a Caterina conobbi anche Francesca e tutti i ragazzi della 4D.

Da lì nacque un rapporto di amicizia che era destinato a durare a lungo . In quei mesi grazie a Nico conobbi Enrico e Alessio, due ragazzi simpatici e socievoli che erano in classe assieme. Mi ricordo che Alessio aveva manifestato la sua volontà di lasciare la scuola e mi chiese come potesse fare, ma io non gli seppi rispondere. Lo convinsi  a rimanere ancora un altro anno. Un giorno entrai nella loro classe e conobbi un bellissimo gruppo composto da Marcello, Alessandro, Daniel e Pietro, e grazie a  loro conobbi Chiara.
Intanto Giacomo aveva un altra ragazza molto simpatica Beatrice, con cui iniziai a parlare. Quell’anno iniziai a prendere la 39, autobus che partiva da Loreto e arrivava in Rubattino, insieme a Matteo. Arrivavamo presto in classe e quindi restavo lì con lui ad aspettare Andrea, Giacomo e mentre aspettavamo conobbi diverse persone Alessia, Beatrice. Grazie a Matteo conobbi Valentina, ragazza  carina che avevo già visto alle medie . Alla Quintino timidamente non parlai mai con lei perché ritenni che non fosse il caso di farlo ..  mentre ora alla Manzoni , riuscii a socializzare con lei, ed ebbi subito un ottimo rapporto di amicizia. Un giorno mentre stavo andando in bagno vidi Matteo, il ragazzo che mi inquietava inizialmente, ma lui si mostrò disponibilissimo nei miei confronti. Io gli chiesi che cosa ci facesse al primo piano, e lui mi rispose che stava aspettando la sua tipa. Una volta arrivata mi presentai a lei, e mi disse che si chiamava Margherita, ed era una ragazza simpatica e carina, con cui legai subito. In quel periodo , in  un giorno che avevo preso l’autobus alle 7.50 vidi David e lui mi presentò Irene. Mentre stavo “cazzeggiando” … aspettando il maledetto sportello del Prof. Gallesi, passai per la sua classe, la vidi ed entrai e lì mi fece conoscere Martina, ragazza dolcissima e simpaticissima e Marta, anche lei lo era altrettanto. Erano lì ad aspettare lo sportello di cinese, allora rimasi lì un po’ e chiacchierai con loro. Mentre in classe c’erano alcune mie compagne che si chiedevano dove fossi. Alla fine alle 2.03 comparsi davanti alla classe e tutte stupite mi chiesero dove fossi finito …  risposi loro dicendo che ero andato in una classe di una mia amica. Intanto la prof di ed. fisica mi aveva detto che c’era un torneo di basket delle scuole di zona 3 vs 3. Io convocai Andrea, Tomasoni e Manidi. Insieme eravamo una buona squadra infatti i primi risultati ci davano ragione, ma … arrivati in semifinale con il Pascal perdemmo. Il Pascal aveva barato,  la nostra partita era stata arbitrata dal loro prof di ginnastica,  lui vedendo la sua squadra perdere, decise di far finire la partita in anticipo sopra di due per agevolarli, non facendo giocare i due minuti rimanenti. Noi protestammo vivacemente … ma tutto fu inutile, infatti gli organizzatori di questo torneo non erano altro che vecchi bacucchi che non capivano un cavolo. Da quel momento, il Pascal diventò la mia bestia nera, e lo avrei odiato per tutta la vita. Di quella squadra non sopportavo in particolar modo un certo ragazzo di nome Denardi, che tirava in maniera inadeguata ma segnava sempre. Questo mi disse” dai Domenico allena la squadra solo per prendermi in giro”. In quella partita poi però mi ripresi il torto stoppandolo con la mano sinistra, su un suo tiro da tre punti.  Intanto avevo problemi in spagnolo, ma non mollavo. Un giorno mi ricordo che scrissi in spagnolo “Mitico tercero entranamiento con Los 94”. Andrea mi scrisse “ma ke ti droghi?”, vedendo che non rispondevo si aggiunse anche una mia compagna …. alla fine ovviamente negai di far uso di droga, ma certo scrivere certe frasi … a volte induce qualche sospetto. Il giorno dopo,  per  farla pagare ad Andrea, decisi di farmi passare per un altro ragazzo della scuola, modificai l’immagine del profilo, prendendo una sua foto. Iniziai a parlare con lui cercando di capire cosa lui pensasse veramente di me, e capii che però non era così presuntuoso come pensavo, anzi aveva detto delle cose logiche e anche positive sul mio conto. Da allora parlai con Andrea, mi scusai perciò che avevo combinato e iniziai ad avere un buon rapporto di amicizia con lui. Un mese dopo circa era quasi il mio compleanno stavo organizzando una festa per celebrare il mio 16esimo compleanno, le due Martine mi fecero conoscere una ragazza molto simpatica  e carina, Camilla, e le sue amiche Erica  e Marta anch’esse carine. Poi conobbi meglio Simo, Seba e Bartoli, con il quale avevo avuto la fortuna di aver giocato un anno, ragazzi simpatici ed allegri. Volevo invitare un po’ di gente della mia classe alla mia festa, ma tutti tranne Sabrina, ragazza stupenda e simpatica, e la già citata Barbara vennero. Mi regalarono una bella maglietta di Batman e la misi il giorno del mio compleanno, Jacopo mi disse  scherzando “adesso abbiamo il Dome Batman”. A dicembre c’era la fiera del calcio a Milano, andai ad esporre per conto di Nostalgica.
Avevo dei biglietti gratis che diedi ad Ale, Fede, Nico ed altri.

Alla fine si presentarono solo loro, ma mi divertii molto con loro, infatti giocammo anche una partita tra cestisti , Io e Fede e calciatori,  Ale e Nico ,vincemmo noi cestisti per 4-3.L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, vidi che Ale, Burro e Nico avevano una parrucca fatta dal prof. Maruca, allora chiesi se me la potessero imprestare, allora iniziai a girare per la scuola, iniziando dalla mia classe. Tutti si stupirono quando entrai con quella parrucca, e come disse mio zio quando vide la foto … sembri Giovanni Allievi. Passai anche per la 2A e al suo interno c’era la prof. Morgagni  che rideva a squarciagola, quando feci il mio ingresso nella loro classe .. poi passai nella 2E, e anche lì grosse risate ed alla fine  però arrivò Burro che se la riprese, dicendo che il mio tempo con quella era scaduto. Utilizzai una delle mille foto che  mi avevano scattato con la parrucca, come biglietto per fare gli auguri di natale ai miei amici della Manzoni e mi ricordo che una ragazza commentò la foto dicendo: ” Dome lasciatelo dire in  questa foto sei proprio un figo”.

Domenico Barbato