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Le dodici facce del Dome – PARTE SECONDA I/II

perché dovevano esserci dodici facce del Dome ma non ci sono

PARTE SECONDA I/II


Ciao cari lettori come state? è da tanto che non ci sentiamo… quasi un anno. Vi stavo parlando della fine dell’anno scolastico 2011-2012. Dopo quel fantastico giorno di fine anno, passai un estate molto movimentata. Innanzitutto non ero ancora sicuro della mia promozione a Giugno, in quanto in Fisica avevo una media del 5,25 e certamente con una valutazione del genere  rischia sicuramente di essere rimandato. Una volta conosciuta la mia promozione, decisi di andare ad ascoltare gli orali dei miei cari amici di 5a, così per vederli un ultima volta prima che se ne andassero via da scuola. Gli orali andarono abbastanza bene, anche se alla fine solo Ale riuscì a prendere una buona valutazione di 81/100. Verso la fine di Giugno, Michel mi invitò a casa sua, a Trezzano  giocare a Ping Pong. Lì passai un pomeriggio molto divertente in compagnia dello “Zio Behr”. Parlammo,mangiammo …..

ed  fine lo sfidai ad una  di ping pong che vide il Dome trionfare per pochi punti sopra il fenomeno ceco. Arrivò luglio e fu il momento di andare a parlare con il preside del mio futuro cambio di sezione. Quel giorno arrivai in segreteria con i miei; la commessa mi disse di aspettare 5 minuti. Una volta seduto sulla panchina all’ingresso mi ritrovai per caso, come se fosse un duello western, Cecca  il quale non volevo parlare di ciò che era accaduto. Non seppi mai il vero motivo per cui Cecca fu convocato dal preside. Ebbi un intenso colloquio con il preside, il quale non riusciva a capacitarsi della mia volontà di cambiare sezione. Spiegai al Pino “Il nostro caro preside” tutto quello che mi era capitato durante l’anno e del mio desiderio di cambiare sezione. Solo dopo una lunga chiacchierata ì a convincerlo. La prima persona che seppe di questa mia volontà fu l’altro ” Special”, così chiamato da Cecca in maniera dispregiativa.  che mi diede subito tutti i compiti estivi e scrisse nel gruppo di classe di facebook un simpatico commento “Attenzione Arriva il Dome!!”. La prima settimana di luglio mi recai ad Acerra, vicino Napoli,  i miei zii Donato e Giusi. Era la seconda vacanza “napoletana” che mi permetteva di  lo “stress ballabiense”, si sa io preferisco “la ammuina” napoletana al quel ramo del lago di Como di manzoniana memoria. Questo periodo mi permise di passare un ò di tempo con i miei amati  Serena e Salvatore . Passai più tempo con Serena, perchè Salvatore era fuggito al mare con la fidanzata. Serena  fece conoscere i suoi amici. Francesco era un ragazzo simpatico, allegro, anche lui aveva la passione per il  ma rimasi soprattutto colpito da due ragazze  e Piera, belle assaie! peccato che fossero già fidanzate con   Elio. Nel gruppo c’erano anche  e  che ridevano nel vedermi fare il pirlone milanese.  mi portò  luogo di incontro di tutti i ragazzi  , la famosa Pretura; quel posto mi ricordava il parco delle Basiliche al Rattazzo, in quanto vi era la stessa confusione e fiumi di birra e ….tutto il resto che si può trovare il sabato sera a Milano. Alla pretura oltre a bere feci una partita a carte  un altro Luigi,era il decimo Luigi che conoscevo in poco più di due ore…  Silvia, ragazza che almeno aveva un nome comune anche a Milano. Questo Luigi era un chiacchierone, mentre era una affascinante  e  dal fatto di vedere un milanese ad Acerra, quasi un marziano. Ritornato abbronzato dal mare mio cugino   presentò c due ragazzi più grandi Lorenzo e Antonio anche loro molto gioviali. Finita la festa fui recluso per un mese sul ramo del lago di Como, a Ballabio. Lì la vita scorreva noiosa e l’unico divertimento erano le liti tra i vecchi    non sopportavano il continuo  fatto da mia madre che come un muratore bergamasco  ristrutturando la casa di mio Zio Lino. Il condomino più infastidito dal rumore materno era il   Un giorno, mentre mia mamma martellava i chiodi del balcone, il sciur Pellegri scese dal suo appartamento, entrò di soppiatto in casa di mio zio, fissò mio madre e…  sarcasticamente :” Ma ne avete ancora fino a ferragosto” .Mia madre era indecisa su come usare il martello ma sfortunatamente si calmò e non lo seccò. L’estate terminò con il fantastico viaggio di tutta la famiglia Barbato a Londra. Essa era fantastica e capii che era la città dove mi piacerebbe vivere.   più mi rimase e rimane impresso  quando mi recai a vedere la partita nel nuovo stadio dei Gunners. L’Emirates Stadium è bellissimo e coinvolgente! L’Arsenal però giocò male e pareggiò malamente con il Sunderland. Ed anche  Picadilly Line che mi doveva riportare  hotel a Gloucester Road saltò la mia fermata, scendemmo quindi  Eros Court e riuscimmo a tornare in albergo solo dopo una lunga camminata pomeridiana.  lì sfiniti,  all’opera  pompieri della City  tanti turisti nella hall dell’hotel spenta ed al buio e non impiegammo molto per capire che avremmo dovuto salire 9 piani a piedi per raggiungere l’ agognata stanza. Salendo le scale mi accorsi che erano bagnate… i firemen avevano sedato un incendio. Dove si erano cacciate mia mamma e mia sorella? Senza l’aiuto di Sherlock Holmes scoprimmo che stavano dormendo profondamente nella loro camera e non si erano accorte di nulla.  Black Out non si risolse e anche i giorni successivi  costretti a salire e scendere nove rampe di scale. La zona di Londra di cui conservo un vivo ricordo per la sua bellezza architettonica è Canary Wharf …  di essere a  York. Tornato in Italia , l completai i miei compiti ed iniziai a usare dei pesi trovati a casa dello Zio. Misi su un pò di muscoli! e con stupore il primo giorno di scuola Andrea, la Marti e la Chiara, le ragazze conosciute in Marocco,  stupirono dell’aumento della mia massa muscolare. Iniziò il nuovo anno scolastico ed io iniziai con la nuova classe. Le persone che conoscevo in questa classe erano poche :il musicista  che avevo conosciuto grazie al mio amico  Gli inseparabili  e Canci  vedevo sempre insieme. Deborah che mi aveva presentato la mia amica Ilaria e la  , la Ross e la Fra conosciute durante la gita in Marocco  precedente. Entrato in classe mi accorsi, con un rapido sguardo, che mancava la mitica Previti che era in tutte le top ten dei ragazzi della scuola. Infatti seppi in seguito che la Costanza si era messa in salvo per sei mesi sulle coste della Tasmania, alla ricerca della suo amico Tax (il diavolo della Tasmania). Qualche giorno dopo tramite Facebook riuscì a contattarla a Horbat e mi riferì che sarebbe tornata in Italia il primo dicembre! Un regalo per il mio compleanno.  seguito conobbi tutte le altre mie compagne di classe. Il destino volle che la mia prima compagna di banco fosse  alta e mora ragazza che partecipava attivamente ai dibattiti della Prof. Fossali ; successivamente conobbi  che  essendo fisicamente in classe,  divertiva ad ascoltare durante le lezioni  coreane. Il suo cantante preferito era il rapper coreano Minho Choi. Nel banco davanti l’insuperabile, dal punto di vista del rendimento scolastico Elisa che più volte infastidita dal comportamento di Andrada, molte volte si girava consigliando all’amica di smetterla. Vi erano inoltre Naomi e Beatrice,  due attrici teatrali del “mitico”  , le due amiche  e Ylenia,ragazze simpatiche e  attente al gossip manzoniano .Ed Infine la permalosa Sofia con cui era piacevole chiacchierare  la dolce  con cui  le passioni per Bruce e per l’Inter . Ho tenuto per ultima la persona che più mi aiutò e favorì il mio ingresso nella classe: La nipponica Giulia con la quale riuscivo a comunicare in giapponese attraverso le due parole che conosco sahionara e Suzuki. Oltre al sottoscritto vi era una nuova ragazza che entrava a far parte della classe, il suo nome era Giulia. Giulia aveva frequentato l’anno precedente il liceo psico-pedagogico Virgilio; la scuola dove insegna mia madre. Nel pomeriggio chiesi a mia madre se conoscesse qualche Giulia che se ne era andata dal Virgilio. Lei mi parlò di 00Giulia Ferri, una ragazza che definì diligentissima, simpatica e affidabile e che pensava si fosse trasferita in Spagna con la famiglia. Giulia non era andata in Spagna, come pensava, bensì  cambiato scuola. Il passaggio dal Virgilio al Manzoni fu vissuto da mia madre come un tradimento in quanto riteneva superiore il Virgilio rispetto alla Manzoni. la presenza di una cara alunna di mia madre rappresentò per me uno stimolo forte allo studio per dimostrarle la bontà del mio liceo rispetto a quello dove lei insegna. Il mio ambientamento con  professori fu subito ottimale tranne che con la docente di Italiana che richiedeva una mia capacità di collegamento tra i concetti, prassi a me sconosciuta. Insisteva durante le interrogazioni sui collegamenti tra eventi e concetti. Lo studente che non riusciva a effettuare i collegamenti veniva apostrofato con due parole “Aria Fritta”. Un altro prof che sicuramente faceva parlare molto di sé era il Prof di Educazione Fisica.  lo avevo già conosciuto, avendo visto un  contenente una sua plateale protesta nei confronti del preside che gli aveva tolto due classi. Il gesto era plateale perchè il docente si era legato ad un palo.
Ben presto si avvicinò il momento di entrare per la prima volta a far spagnolo con la 4I e pensai che  dei motivi per cui avevo deciso  cambiare  era  fatto che sarebbe stato molto bello conoscere altre persone. Una volta entrato nella classe di spagnolo  una ragazza di nome  gentile ragazza che avevo già conosciuto precedentemente al bar della scuola. Lei si sedette accanto a me e ricordo  questo fatto  emozionò…. era la prima volta in quattro anni che qualcuno voleva stare in banco con me. Vicino a noi c’era anche una simpatica ragazza di nome Clelia, che  me, aveva fatto un corso di teatro al Litta ed aveva  la mia stessa insegnante la Margot Volo.  e Greta erano considerate da tutti un pò particolari,in quanto restavano spesso sole.  al contrario degli altri e dei pregiudizi, parlavo con loro di ogni cosa. Greta aveva un portafortuna, una simpatica scimmietta di  di nome Mate, con la quale, per farla divertire parlavo. Riuscivamo a parlare a volte per tutta la lezione senza che la prof di spagnolo se ne accorgesse . Grazie a   diverse ragazze, quelle che ricordo con più simpatia sono la frenetica Taisia, alias TAS GAS TAS, la   la carina Alessia e le inseparabili  Costa e Poli…e  dimentichiamoci  simpatiche secchione Giulia ed Erika. Purtroppo non arrivavano solo ragazze dalla 4I ma c’erano anche  e Pedotti.  poche lezioni capii che mentre Cassi era una persona alla mano,  possedeva il fascino del mistero in quanto differentemente dagli altri ragazzi che passano il tempo a non fare un c….o, lui amava dipingere e disegnare e per questo era soprannominato “il Pittore”. Giacca ,cappello nero e il suo look stravagante rafforzavano  suo nickname, in quanto sembrava sempre essere un’artista a Plein Air  Montmartre.  sua sensibilità, oltre che nell’arte si sprigionava anche nei rapporti con le persone e mi trovai molto bene con lui. Sempre in 4I rividi una ragazza che avevo conosciuto grazie a Nico,  Roberta. Settembre passò  fecero capolino insieme a  prime prove di filosofia e fisica  le assenze strategiche di Benci. Ottobre fu movimento da una serie di avvenimenti. Il primo avvenne quando il preside disse alla classe che ci sarebbe stata  per scegliere i fortunati 60 che  partecipato all’ all’International Participant Meeting. Dopo l’annuncio del preside tutti gli studenti della Manzoni speravano di essere estratti per partecipare a questo meeting che rappresentava uno stage di preparazione all’expo del 2016. L’ansia cresceva e  giorno del sorteggio ò; ero  che non mi avrebbero mai estratto…In quanto nei sorteggi, a differenza di mia sorella, non ero  stato fortunato. Durante l’estrazione raccontai a Congiu e Depa  mia sfortuna nei sorteggi…  proprio in quel momento spuntarono le corna del diavolo … ed  preside pescò il mio bigliettino. Un grande applauso si scatenò  aula e in quel momento  solo che guardai la Giò, facendoie  gesto  intesa, quasi a  per l’aiuto datomi nei momenti difficili dei periodi manzoniani.
Il 10 ottobre presi parte con gli altri 59 fortunati all’International Participant Meeting.  al luogo del ritrovo in via Dante  di tutti gli altri e mi ricordo  la prima ad arrivare dopo di me fu  l’amica di Marasco che mi salutò  restammo lì a parlare in attesa degli altri. Per l’evento  vestimmo da gelataio   maglietta , una cerata e un cappellino,  di uno stesso colore, il bianco ed una scritta colorata expo. Così vestiti destammo l’ attenzione di un turista  che  chiese il motivo di quel ridicolo travestimento. Io gli dissi che non vendevo gli ice cream ma che dovevo da lì a poco partecipare  una sfilata di bandiere in Galleria. Il nostro compito era di  la sfilata come un servizio d’ordine.  sbandieratori(con  loro bandiere roteanti) entrarono in galleria.  lo sguardo si potevano notare una moltitudine di colori, erano  bandiere di tutti  stati partecipanti all’expo. In questo meeting seppi in seguito che erano arrivate tutte le delegazioni dei paesi partecipanti all’expo, per vedere la città ospitante.
All’improvviso, durante la cerimonia una ragazza  avvicinò a me chiedendomi l’ora. Era mezzo giorno e mi stupii in quanto, lei non se ne andò, anzi volle fare la mia conoscenza, Il suo nome  Anastasia e frequentava il Pacle. Poichè era del Pacle, l’associazione di idee  portò a   anche lei avesse come docente d’italiana la Tara… il suo nickname era Ana e timidamente annuì, prese fiato e tutto d’un botto mi raccontò le sue disavventure con l’Aria Fritta. Dopo questo casuale incontro avrei rivisto  tutti i mercoledì pomeriggi al MUN e saremmo diventati amici.  altro compito che ci fu assegnato durante l’evento fu quello di accompagnare le delegazioni all’università Statale.  volta giunto all’università  che c’erano vari giornali di lingue diverse ed  presi  giornale arabo e uno  per mio padre, amante della cultura del  del dragone. Nel chiostro della Statale  invano di leggere il giornale arabo….  all’improvviso comparve alle mie spalle un delegato egiziano  mi prese il giornale dalle mani e mi spiegò che la redazione di quel periodico era una delle ù antiche del mondo. Al termine della mattinata decisi di non tornare a casa con  Pusher  che la Margot   a parlare con un suo connazionale. Il mio vicino di casa Teo ò doveva tornare a scuola subito perchè aveva una verifica; io fortunatamente no. In quel momento, mentre Teo stava scendendo gli scalini della metro;  tutto un ragazzo ben vestito che mi sembrava Michel. Pensai: “Che cosa ci fa lo zio Behr in questo luogo?… e così ben vestito?” Era proprio Michel e quindi salutai Teo e  incamminai con il mio caro amico verso il mitico Luini. Mentre mangiavamo i famosi panzerotti  spiegò che era lì in Duomo perchè oramai lavorava per suo padre. Infatti nel pomeriggio avrebbe   varie agenzie assicurative. Concludemmo per non farci mancare nulla,  pranzo con un bel  e con una telefonata al nostro comune amico  che stava facendo l’intervallo a scuola . Riccardo rimase incredulo  mio incontro casuale con il nostro amico Mich. La risposta era semplice… come tutti sanno Il Dome è costantemente ovunque e quando uno meno se lo aspetta arriva.  si  con i tornei sportivi della Manzoni, le famose “Manzoniadi”. Partecipavo per il secondo anno consecutivo ai giochi e come sempre  grandi ambizioni,ovviamente nei miei sport cioè il basket e il Ping Pong. I cari amici dell’ex quinta ritornarono in quei giorni alla Manzoni per partecipare al torneo di calcio. Pur avendo partecipato a molte gare non avevo mai vinto  medaglia. I miei amici  diedero quindi  obiettivo quello di far vincere al Dome almeno una medaglia d’oro nella sua parentesi manzoniana. La loro squadra era la più forte della scuola e aveva già vinto le Manzoniadi precedenti, il nome storico della squadra era la Puntura che scendeva in campo con la mitica maglia verde.  Puntura ò il Dome dalla sua  precedente (Almeno ci impegniamo)  lo schierò nelle sue fila come punta. Indossai con onore  Maglia della Puntura  la scritta IL DOME  il 14, che era un numero portafortuna con il quale  partecipato e vinto il mio primo triangolare di calcio durante le elementari. Le Manzoniadi iniziarono il Lunedì con il torneo di Ping Pong che organizzai insieme a Benci. Il turno per i due ragazzi di 4G fu subito in salita, soprattutto per il Dome che riuscì a qualificarsi alla fase finale , posizionandosi all’ultimo posto disponibile per accedervi. Nel mio girone c’era il campioncino della scuola Toma Toma con il quale pur giocando bene, persi . Il martedì in assenza di Benci gestì il torneo e capì che quelli più forti erano sicuramente Spriano, un ragazzo di prima molto abile nel palleggio, lo Zio Behr per i suoi tagli fastidiosi e il campione in carica. Il mercoledì si svolgeva il torneo di  dove partecipavo  squadra con Benci, Cassi e Dessy. Pur fiduciosi della nostra forza, non riuscimmo a prendere medaglie. In quanto incontrammo   squadre ostiche al primo turno come gli Sprite, Osa e la squadra del prof. Marchesi che ci eliminarono dal torneo. Una volta compreso che non saremmo riusciti a passare il turno, decisi di lasciare la squadra. Poichè volevo continuare a giocare il torneo, a malincuore accettai di fare la riserva nella squadra composta da Canci, Alfano e Cecca.Nella nuova squadra incontrai il nuovo arrivato  con cui mi trovai subito bene e contribuì molto al miglioramento dei miei turbolenti rapporti con Cecca. il mio passaggio all’altra squadra non fu ben accetto da Benci che giustamente sentitosi tradito non mi parlò per qualche giorno.  girono dopo iniziò il  di calcio, non vedevo l’ora di rivedere i miei vecchi amici e di indossare la fantastica maglia. Finalmente facevo parte della Puntura!!!!!!! Dovevo dimostrare di essere all’altezza. Il mio esordio fu segnato da un quasi goal, se  non mi avesse preceduto su un cross dalla destra. Nico fece goal ma sentii quel goal anche un pò mio in quanto ero pronto dietro di lui a spingere la palla in rete. Come per molti giocatori l’importante  me non fu segnare ma di giocare bene, aiutando la squadra.  e ci qualificammo per le semifinali del giorno dopo. Nel  di quel giorno avvenne un fatto molto grave. Un furto  uno spogliatoio del centro sportivo dove si svolgeva il torneo, aveva fruttato ai ladri un paio di Ray Ban, un Ipod, 50 euro. La refurtiva fu restituita il giorno dopo da qualcuno in presidenza. In vista delle elezioni a rappresentante d’istituto e poichè avevo deciso di candidarmi  di mettere nel mio programma la sicurezza dai furti nella scuola. Per questo motivo decisi di informarmi dai diretti interessati sull’accaduto. Il giorno dopo pensai di recarmi al primo piano, sia per far notare la mia volontà di  di capire chi fosse il colpevole e sia per farmi vedere in vista della mia candidatura a rappresentante d’istituto  i più incavolati c’erano i ragazzi di prima, in particolare un certo Crisci che aveva protestato per il furto attraverso molti post  gruppo dei rappresentanti d’istituto. Parlai con lui e capii che era giustamente arrabbiato per l’accaduto. Conoscendolo più avanti compresi che pur essendo un bravo ragazzo  solito nelle discussioni avere l’ultima parola. Anche Paolo, fratello di  mi espose la sua versione dei fatti. Di lui sapevo che potevo fidarmi in quanto ragazzo che sapeva muoversi in situazioni delicate come questa. Circolavano diverse voci all’interno della scuola,molti sostenevano che i colpevoli fossero i calciatori della squadra “Mulino Bianco” e in particolare alcuni ragazzi della sezione M. Essi saputo delle mie indagini, mi cercarono per spiegarmi la loro innocenza. Il caso si risolse senza l’individuazione del colpevole. Nel pomeriggio  i primi 25 minuti della semifinale dopo i quali passai il testimone al mitico Dani. Questa mossa risultò vincente, in quanto Dani fece un grande assist a Fatto che segnò e ci portò in finale. La finale era contro la Manza United, orfana di due dei suoi grandi campioni Misha e Van Cancie ed anche il loro campione Olgiati  stava molto bene. Puntura e Manza United si erano già affrontati nel girone eliminatorio. La Puntura aveva vinto 2-1 ma   Manza United aveva accorciato le distanza. Anche  Cancie, proprio come Van Persie era stato  pericolo costante per la difesa, con i suoi numeri e accelerazioni. La partita era finita tra le  soprattutto tra due miei grandi amici il caro Victor e Michel. Quella prima partita fu un primo scontro tra le due finaliste che si ritrovavano davanti una seconda volta. Data l’importanza del match e le mie non grandi capacità calcistiche  mi disse che gli dispiaceva non farmi giocare la finale. In quello stesso momento il prof Maruca mi disse che  bisogno di un guardalinee ed accettai di buon grado.  a fare delle buone chiamate e anche il prof Maruca si congratulò con me. Nonostante le numerose indecisioni arbitrali di Faju ,il quale non convalidò un goal palesemente regolare di Pedrazzini di Manza United. Dopo quell’episodio la partita diventò più cattiva e fu combattuta da una parte e dall’altra.  dimostrazione si ebbe quando Stocco della Manza United colpito da crampi, strinse i denti fino alla fine. La partita fu da cardiopalma in quanto 5 minuti dalla fine la Manz united riequilibrò la gara e si portò sul 2-2. A quel punto tutti pensavano che all’eventualità dei rigori . Ma Il professor Maruca in qualità di quarto uomo assegnò 2 minuti di recupero e proprio nel recupero  scartò un difensore scagliò un tiro nel sette e siglò il 3-2 finale. Al fischio finale, proprio come Calcagno  aveva esultato per il 2-2 di Fiorentina-Inter, esultai e baciai il campo. Era la mia prima medaglia alle Manzoniadi!!!!!! Ero molto felice sia perchè non ero un fenomeno a calcio e sia perchè avevo continuato la tradizione calcistica di famiglia poichè anche mio padre circa 40 anni prima aveva vinto una medaglia d’oro al torneo di calcio della scuola.
Poi grazie a quel torneo avevo conosciuto il mitico Fatto, ragazzo strasimpatico e allegro con cui rimasi in contatto tramite facebook. Le Manzoniadi non erano ancora finite e io avevo  giocare ancora due   e ping pong. Alla fase finale del basket decisi di non partecipare poichè avevo già avuto delle discussioni con Benci sulla mia partecipazione a due squadre e non avevo intenzione di ferirlo di nuovo. Quindi mi dedicai al ping pong.La fase finale iniziò bene e vinsi con Mazza e Vallejo , asfaltandoli rispettivamente  set a 0. Di seguito persi con il Professor Gualtieri il primo match clou  per la seconda volta mi ritrovai all’ultimo posto disponibile per passare il turno . A questo punto per procedere nel torneo dovevo battere un avversario molto insidioso, il famoso Spriano, che aveva asfaltato Benci in precedenza. Con lui giocai bene, riuscii a batterlo tre set a 0. Ripensandoci ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile batterlo… forse perchè non aveva con se  sua racchetta abituale. Forse vinsi perchè  precedenza di questo importante match le due belle giornaliste Irina e Miranda mi intervistarono sulle Manzoniadi e di quell’increscioso episodio del furto accaduto durante queste gare. L’avversario successivo era Cerretti con cui avevo già perso precedentemente e pur giocando meglio ripersi.  fine della partita Sassi e Albi, due suoi compagni di classe. mi fecero i complimenti. Sassi era un ragazzo creativo che aveva l’hobby dei Warhammer; Albi invece mi assomigliava molto perchè condividiamo lo stesso obiettivo : Trovare una ragazza. Avendo perso giocai la finale per il terzo e il quarto posto. In fondo era meglio giocarsi il terzo posto piuttosto che arrivare in finale e subire una lezione di Ping Pong  Toma Toma. Nella finalina trovai nuovamente di fronte il prof. Gualtieri con cui avevo perso nel girone di qualificazione.  grazie anche all’aiuto del Prof. Baldassari che lo aveva sfinito in allenamento, vinsi e meritatamente ottenni la medaglia di bronzo. Tra i   si aggiunsero  mitici  Matteo e Cazzavillani, ragazzi molto simpatici che condividevano la medesima antipatia  il padrone della gatta Maggio, cioè il caro  Bonera. ì quindi per la prima volta a chiudere  manzoniadi con due medaglie, purtroppo non c’era il Basket. Dopo le Manzoniadi mia madre continuava a chiedermi perchè non facessi uno sport. Io  voluto riprendere Basket e  finire dell’anno chiesi informazioni   del0l’Aurora, perchè lì  i campioni della scuola e  sarebbe trasferito da lì a  Benci. Decisi di andare a vedere una partita della Aurora e lì mi accolse caldamente  Romeri, il capitano della squadra, il quale era ai box per un infortunio alla caviglia ma presente in veste di tifoso. Marco  disse che era stato compagno di classe del mio amico Dario Pesci. Vidi giocare Troiani, Vecio e Jaky. Jaky mi ricordava un pò Buongiorno e secondo me il più forte, di fatti mise quattro triple di fila. Mi stupii del fatto che un buon giocatore come Sparano rimanesse in panchina; Benci entrò nel quarto quarto e fece solamente un punto su tiro libero. L’Aurora era proprio una buona squadra e mi sarebbe piaciuto giocarci  con l’arrivo di Benci il reparto lunghi era completo, quindi che avrei trovato sicuramente poco spazio per giocare. Venne il giorno in cui il Pacle e la Manzoni divennero un’unica scuola e ciò mi permise di conoscere molte ragazze e ragazzi del Pacle.  primi ragazzi con cui socializzai furono l’intraprendente e futuro rappresentante d’istituto  il carismatico Conga e l’inseparabile amico di Depa Simo. Alcuni giorni dopo il preside passò dalla mia classe per avvertirci del fatto che gli servivano due persone che avrebbero dovuto ritirare i diplomi dell’International Participant Meeting. La Ferri e la Ross rinunciarono per la verifica di spagnolo, anch’ io avevo questo test di spagnolo ma come dice lo spot della MasterCard …” rappresentare la Manzoni non ha prezzo ….”. inoltre ero sicuro che la Prof. di Spagnolo mi avrebbe fatto recuperare la verifica e quindi  recai a Palazzo Marino con la mia compagnia di banco Sophie e tutti gli altri ragazzi della Manzoni scelti. Io, la Sophie, l’Erika e Vinicio rappresentavamo le punte della squadra manzoniana a Palazzo Marino. Nel gruppo c’erano anche delle ragazze del Pacle tra cui Beatrice, che al contrario della Beatrice Dantesca gentile e dolce, è una  determinata, tenace e testarda!. Il gruppo decise che in qualità di faccia tosta sarei dovuto andare io a ritirare i diplomi dall’assessore. In quel momento arrivarono la stampa e  televisione e come una rockstar dovetti rilasciare un’intervista. il giorno dopo quando rientrai a scuola, tutti i miei compagni mi dissero: “Dome sei diventato famoso! Ti hanno messo su una pagina del corriere della sera!”
La pubblicazione dell’articolo sul corriere pensai che potesse essere un volano per le elezioni che si sarebbero tenute di lì a poco. Volevo partecipare ma non sapevo con chi fare la lista con cui potermi candidare.  a lungo persone che potevano candidarsi con me ma non trovai nessuno fino a tre giorni prima della presentazione delle liste stesse. In quel momento Crisci mi chiese di far lista con me e nel stabilimmo insieme gli obiettivi programmatici della lista. A quel punto rimaneva da cercare una persona del Pacle interessata a entrare nella nostra lista. Decisi comunque di andare dall’uomo che aveva più conoscenze di me all’interno della scuola, ossia  che si autopropose.  pensai un attimo e fui subito conscio che Jack sarebbe stato eletto ed io no, come poi avvenne. Jack era un mio caro amico e con le sue amicizie poteva far votare maggiormente la lista. Consegnammo la lista con il motto Young ad Astra, suggeritoci dal preside e avente il nome” I fantastici quattro e mezzo”. Puntavamo sulla curiosità degli studenti nel capire chi fosse il mezzo…. Accadde che un giorno prima della presentazione delle liste mi fermò fuori la tenace Beatrice che mi chiese cosa avrebbe dovuto dire il giorno dopo alla presentazione delle liste. Io le consigliai di parlare dei problemi della scuola. Arrivò Il giorno  presentazioni, il giorno  da due anni era finalmente arrivato! Volevo farmi valere e convincere tutti i manzoniani a votare per me.  ricordo che la mattina mi vestii elegantemente, indossai  camicia turchese e cravatta. Appena arrivai a scuola tutti mi fecero i complimenti per la mia eleganza, tra quelli che ricordo più volentieri c’erano quelli della Prof Fossali,della mia amica Giò e quelli di una ragazza di seconda molto carina Paola. L’ora x si avvicinava ….. dopo Jack sarebbe toccato a me….arrivò il mio momento e parlai …. ricordo che ero molto emozionato, non è facile parlare di fronte a molte persone  per fortuna mi ero scritto il discorso su un foglietto. Ripensandoci, penso di aver fatto un bel discorso anche se l’attenzione dei ragazzi nella sala non era massima…. ricordo inoltre che la presentazione si trasformò in un dibattito  quelli che ebbero la meglio nel confronto furono Jack, Bilotta e la Marghe,  dei quattro futuri rappresentanti di istituto. Così si concluse la presentazione della lista al biennio. Incontrai Crisci per rianalizzare i punti programmatici della lista e tagliammo quelli meno importanti. Il mio intervento al triennio fu diverso in quanto fui molto più deciso e convincente nel discorso e conseguentemente più applaudito. Anche in questo caso la parte finale della presentazione delle liste si trasformò in un dibattito in cui tentai di prendere il microfono per intervenire ma non ci riuscì.  a casa ero  amareggiato per lo svolgimento delle riunioni in aula magna e pensavo che non avrei ottenuto grandi consensi anche perchè i miei compagni di classe non avevano  assistere alla presentazione delle liste perchè impegnati in una gita scolastica. Il giorno dopo non andai a scuola e insieme  Professor Cadelli e altri 30 ragazzi avrei partecipato al GEMINIMUN 2012. Ero emozionato e dovevo rappresentare le istanze del Venezuela. Le clauses che avevo preparato non sembravano perfette  neanche da buttare, quindi potevo provarci. Il viaggio per Genova  subito un contrattempo… il treno preso era guasto e dovemmo aspettare altri 10 minuti per prenderne uno sostitutivo. Nel viaggio di andata mi intrattenni con il fratello di Manidi Tommy e con molti della sua classe Zacca, Francesca e Vittoria. Zacca con il suo iphone mi fece giocare  che successivamente avrei scaricato anch’io sul mio iphone. Il gioco consiste nel  a una persona ed il genio di Akinator dopo una serie di domande l’ avrebbe indovinata. Arrivammo a Genova, lì il Prof Cadelli si perse tra i carrugi della città ligure ma alla fine riuscimmo a raggiungere l’ università ospitante. Ci fecero accomodare e dopo aver assisto alla cerimonia d’apertura, iniziò la lobbying, la fase di firma delle clauses che per essere dibattute devono raggiungere un certo numero di firme da parte dei delegati presenti. proprio dibattito. Nella mia delegazione vi era anche Karin, ragazza della Manzoni, timida ma nei decisa a farsi accettare la propria clause.  lesse la mia clause e simpaticamente mi disse che faceva schifo, allora io lessi la sua e posso dire…. che faceva altrettanto schifo.   mi disse che le mie facevano schifo, beh le sue non erano certo meglio. Alla fine decisi di consegnare  mia alle chair(persone addette alla gestione della riunione).  chiamarono subito e mi dissero di recarmi da una loro prof di inglese. The teacher was blonde, short and pain in the ass…. lei mi ricordava un’ altra persona con la quale avevo già avuto a che fare,MD. Ovviamente mi disse che avevo completamente sbagliato a scrivere la clause e mi suggerì di cancellare una frase per rendere presentabile il documento.  teacher    di insultare il Prof Cadelli, accusandolo di non aver fatto il proprio lavoro. Il prof Cadelli mi disse:”Keep Calm”. Nel frattempo era arrivata la stampa e finii per una seconda volta sul giornale, non più il Corriere della sera ma quello meno famoso del GEMINIMUN. Fui intervistato da un gran bel pezzo di ragazza che purtroppo non riuscì a portare a boccadasse per du’ spaghi al pesto. Arrivò il momento di presentare la mia clauses ma non avevo preparato elementi a supporto di essa.  delegato della Somalia, firmatario della clauses,  di cambiare  e  un discorso contro la mia proposta. Al momento della votazione solo i delegati della Manzoni  a favore della mia clause, tutti gli  no! Karin mi sfotteva allegramente dell’accaduto, mentre io ero incazzato  il delegato somalo.  di scrivere  messaggio serio al somalo… cercando di fargli capire che non avevo gradito il suo comportamento. Come un etiope  lo bombardai di messaggi. Nel viaggio di ritorno ebbi occasione di scambiare quattro chiacchiere le tre belle ragazze del mio amico  l’Ale, la Serena e la Marti. Nel viaggio conobbi la  Zais che mi aveva votato come delegate più elegante
Incontrammo una signora che  stupì nel vedere 30 ragazzi ì elegantemente vestiti  mi chiese a quale evento era dovuto. Io le risposi cortesemente dicendole che avevamo  finito una riunione del MUN; entrai così tanto nel ruolo di delegato che la signora mi consigliò di fare teatro e  prof. Cadelli dovette intervenire per fermarmi.  il viaggio  sapevo cosa fare ed iniziai a telefonare a tutte le persone della mia rubrica telefonica, riuscendo quasi a chiamare tutto l’elenco telefonico! Nel frattempo che chiamavo le persone, i miei genitori tentavano di raggiungermi telefonicamente per avvertirmi che avevano intenzione di cenare con un amico di mio padre. Io non avevo voglia e decisi di andare a dormire da mia nonna. Novembre ci sono poche cose da ricordare se non  mega-  voti del Dome, tra tutti l’ 8 in matematica. In arte fui interrogato con Benci, entrambi avevamo studiato bene la Trinità e le varie opere di Masaccio, la cupola del duomo di Firenze di  e le varie sculture di Donatello. La prof interruppe la mia spiegazione della cupola di Santa Maria in Fiore….  che le raccontassi delle due calotte  e esterna della cupola. Tra le varie battute della conversazione quella che ricordo più piacevolmente avvenne  la prof mi disse:” Domenico mi  dicendo il numero della tegole della Cupola, ma non è questo ciò che ti ho chiesto!”… comunque riuscì a prendere 7. Qualche giorno dopo mi fermai , dopo quattro anni, per la prima volta al consiglio di classe per dimostrare il mio attaccamento alla nuova classe.  incontri pomeridiani del MUN ebbi la possibilità di divertirmi molto, facendo  insieme alla Giò e alla Capraro. Poichè avevo promesso a mia cugina  di assistere al suo esame di pianoforte per entrare in conservatorio, mi informai via facebook di quando si sarebbe svolto. Sfortunatamente Serena mi avvertì che il concerto  stato spostato proprio il giorno del mio compleanno. Dovetti quindi  cortesemente l’invito  quanto avevo già organizzato  festa del mio compleanno con i miei amici della Manza. Il 1 dicembre 2012,  del mio diciassettesimo compleanno, mi recai a scuola come al solito. La prima persona che mi fece gli auguri fu la Di Gioia che stranamente si ricordò che quel giorno era il mio compleanno. Entrai in classe portando una scatola di biscotti per festeggiare coi miei compagni. Mi guardai intorno e  resi conto che non c’erano molte persone è quel giorno vi era una possibile interrogazione di matematica. Accadde che Il prof di matematica contò le persone presenti e stilò una mini-lista delle persone presenti che poteva interrogare. Eravamo solo 4 persone papabili; il prof risparmiò la Vale e la Marta poichè erano  assenti a lungo, riducendo così la lista dei papabili a due. Interrogò tutti e due, la Nao e il sottoscritto. Fortunatamente festeggiai il mio compleanno con un gran 7,5 in matematica. Al cambio dell’ora offrii ai presenti i biscotti; Canci apprezzò molto i biscotti e  fece un’ indigestione.  aprì una nuova scatola ed iniziai a spacciare biscotti, al pari di uno spacciatore  la droga. Molte persone mi videro ma la prima persona che mi abbracciò  la Giò che prese il suo dolcetto, facendomi calorosi  Vennero poi molti  amici. Scesi  cortile per festeggiare con altre persone che non avevo ancora incontrato. In cortile incontrai  che era intento a  con alcune ragazze di seconda…. offrì anche a loro un dolcetto, fermandomi qualche minuto a  Le tre ragazze formavano il più  trio, dopo quello lescano, cioè il  Il trio era formato dalla  e la Sala, ragazze molto carine e simpatiche, con le quali avevo già scambiato qualche parola su facebook tempo prima, la Berneri, ragazza di cui alla Manzoni tutti hanno almeno una volta sentito parlare.  l’incontro con il fantastico trio incontrai  Di Mauro, una loro compagna di classe  avevo già conosciuto precedentemente.  la Di Mauro rientrava nelle top ten delle ragazze carine della Manzoni. Conobbi inoltre tutte le persone del secondo piano … Altomani, Belaz, Dario, Santucci, Oppizzi,  e Chen. Distribuì i dolci  alla fine della giornata… quando incontrai la Chiara (conosciuta in  che si arrabbiò perchè non mi ero fermato molo con lei. Ero in ritardo e dovevo incontrare Crisci all’uscita!  in ritardo. Con Crisci  altri suoi compagni di classe mi recai a giocare a calcio  un campo a Famagosta dove conobbi Gemi, Michele di cui avevo già sentito parlare da mia sorella per la sua bravura a Basket e a Calcio , il piccolo Zoja e i simpatici Agiman e Baro. in quella partita realizzai un goal a Crisci che giocava in porta.  juventino Crisci ò discretamente anche se  tre per due era a terra come Krasic, uno dei suoi giocatori preferiti.  Nico, dopo aver ricevuto una sua telefonata, mentre Crisci si faceva la doccia. Saldammo il conto, prendemmo qualcosa al bar e ci avviammo verso casa. Feci una doccia veloce e mi preparai per l’Happy Hour che avevo organizzato la sera stessa. Alle 19.30  c’era nessuno,alcuni cattivi pensieri iniziavano ad addensarsi  mia testa quando arrivarono  e lo Zio Behr  spazzarli via.  poco arrivò il mitico Gelo a seguire  con l’Eu   in compagnia delle “signorine”, ò,  e Lodo. Uniche assenti erano la  e la Greta, ciò mi dispiacque un pò,  quel tavolo capii che tutte le persone più importanti  mia vita erano lì e questo mi rese felice. La componente femminile formata dalla ò, l’Ila e la Lodo e l’Eu era notevole di per se. Iniziai la serata presi una birra e  a qualcuno venne la brillante idea di farmi finire tutti i drink sul tavolo … Una volta saldato il conto da mio padre tutti decidemmo di andare al Rattazzo, dove sarebbe proseguita la serata. Nel tragitto lo zio Behr ci salutò dicendo che doveva andare ad un’altra festa. Arrivammo in piazza del Duomo dove ci aspettava il ragazzo della Lodo Fede conobbi Fede che mi risultò subito simpatico. Al Rattazzo Dani mi offrì due chupiti ed io  una birra. Stavolta ero veramente ubriaco… del dopo ricordo poco solo  andai al Mac con la Julie, Violi, Santacroce e la Cavagna. Poi il buio totale e  ritrovai in via Manzoni. In attesa del tram i regali mi caddero, li raccolsi. Arrivò il tram e  a casa in condizioni pietosi ma felici. La settimana dopo andai con  allo stadio a vedere Inter –  Napoli. Insieme a noi c’erano Tommy e l’immancabile Virginia.  Luca e Michele erano  della sofferta ma allo stesso tempo vittoriosa spedizione allo Juventus Stadium del 3 novembre, in cui l’Inter era la prima squadra della storia a battere i gobbi juventini nel loro nuovo stadio. Salì le scale insieme a Nico ed  volta arrivati al primo anello, Nico  regalò il cappellino della Curva Nord.  ai nostri posti c’era  caro grande amico Micheal che era lì  la sua ragazza. Era la prima volta del Dome in Curva Nord.
Erano  20.45, la tensione era  stelle. Decisi di cambiare il mio cappello con quello regalatomi da Nico come gesto scaramantico. L’Inter era entrata in campo e tutti noi  è Solo l’Inter”. Mille canti si susseguirono. quando la curva intonò Odio Napoli, mi sentii un pò in imbarazzo date le mie origini partenopee ma cantai.  minuto corner di Cassano, palla fuori dall’area.. arriva Fredy Guarin  con  potente tiro infila De Sanctis, 1-0 per l’Inter. Noi tutti saltavamo come non milanisti e  seguì il goal di Diego. La partita finì 2-1 per l’Inter. Quel giorno non avevo fatto tanti gesti scaramantici… avevo preferito parlare solo con interisti su facebook. Il giorno dopo a scuola non avevo  e scambiai qualche parola con  Serafini e  Lizzi era un amico di Crisci burlone e allegro, con il quale ebbi alti e bassi. Gli ultimi giorni di scuola non furono caratterizzati da grandi novità, se non per il fatto che iniziai a parlare con Valentina su facebook, un amica di Lodigiani e di Crespi. Lodigiani era un grande, sapeva fare di tutto …  imitazioni, battute a discorsi seri. Crespi era un musicista che conobbi al Mun. Suonava benissimo il basso!.  a parlare con la Temelini  ragazza che mi aveva scritto in bacheca tanti auguri dome una settimana prima, ma io non sapevo neanche chi fosse.  giorno prima che iniziassero le vacanze di Natale uscì con Albi,Crisci e la Paola ed insieme andammo  fare shopping lì in corso Buenos Aires. Sul corso trovammo la Scatiggio  preda ad uno shopping frenetico. Assistemmo a diverse sfilate di moda della Paola, ….  poi al famoso bar del siciliano in Bacone. Tutti su di giri …  mostrò le sue abilità da intrattenitore, … Albi invece non era soddisfatto di ciò che gli era stato dato, infatti aveva chiesto una mozzarella in carrozza invece si era ritrovato una mozzarella che definirei … “a piedi e assolutamente senza carrozza”. Paola era sorridente come al solito e ci mostrò il suo libretto fatto di valutazioni molto alte, ma d’altronde lei si sa è la Vai e quindi un complesso di bellezza ad intelligenza ….  mi risultò molto utile per conoscere meglio Paola ed   giorno di scuola fu un giorno molto particolare in quanto alla 5a ora ci sarebbe stata l’ultima lezione della nostra professoressa di spagnolo  la quale sapevamo già che sarebbe stata sostituita. La cosa mi dispiacque molto, avrei gradito la sua presenza fino in quinta. Una volta salutata la prof,andai a ballare le musiche di natale  aula magna  gli altri ragazzi del Pacle e della Manza.
Ballai come un pazzo ,sembravo babbo natale. All’improvviso chiesero a babbo natale di salire sul cubo ed egli si prestò goffamente, facendo sorridere l’intera platea, renne comprese.  ci raggiunse il mitico Michel a salutarci tutti e ad augurarci delle buone feste.  23 di dicembre Benci mi invitò a giocare a calcio con i suoi amici del Fantacalcio. Arrivai  campo i cinque pioppi in via Marostica con Crisci. Il campo non era bellissimo ma in fondo lo avevamo pagato solo 5 euro a testa! Dopo aver aspettato un oretta il gruppo fantacalcio giunse al campo. Le squadre erano pressoché fatte ,il trio Dome-Benci-Olgiati insieme ad altri 2 amici contro Crisci e gli altri. Claudino era un fenomeno, incantò subito la platea con un gran goal in rovesciata. Il Dome fece dei veri e propri miracoli in porta. Molti si chiesero se mi ero allenato con i medici della Juventus. Dopo aver sbagliato un goal incredibile un avversario  la maglia del Genoa iniziò a imprecare come un camallo del porto di Genoa. il Dome si dimostrò insuperabile e la  si concluse con il risultato di 6-2 per noi.  scuola chiuse per le vacanze di natale ed io come al solito non avevo ancora comprato nessun regalo.   avevo racimolato un pò di soldi, così decisi di investirli.  giorno della vigilia di natale decisi di andare nel nuovo Saturn della Stazione centrale a comprarmi l’Iphone. Dopo averlo comprato, sempre insieme a mio padre facemmo un salto al centro sarca per comprare le vongole per gli spaghetti della vigilia. ì pensai ad Alyssa, la mia cara amica  si era trasferita a Como e che avevo incontrato in quel luogo due anni prima.  padre decise di prendersi il solito caffè ad un  del Centro Sarca. Mentre stava gustando il suo caffè; mi sentii una pacca sulla schiena, mi voltai era lei… come nel più bello dei sogni. Scambiai con lei quattro parole, ci abbracciammo forte forte e ci augurammo i più sinceri auguri di un buon natale e anno. Quell’anno non mi importò tanto dei regali che trovai sotto l’albero perchè il più grande regalo  l’aveva fatto il destino e le vongole di mio padre, facendomi rincontrare una delle  che più mi mancavano . Passai un bel natale con la mia famiglia, arrivò velocemente  giorno dell’anno. Quel giorno mi stavo annoiando in montagna, in quel posto di vecchi che si chiama Ballabio. A 10 minuti dalla fine dell’anno per sfogare la mia rabbia della reclusione ballabiense,  misi a ballare  punto da una tarantola delle grigne. Allo scoccare della mezzanotte feci gli auguri praticamente a tutti. Stavolta Margot non mi rispose, invece mi chiamò il caro Gelo. Lui era insieme a Comerio, Papa, la Chiara, Sparano ed altri con i quali scambiai i migliori auspici per un anno migliore. Ricordo che fui molto commosso da quella chiamata perchè mai nessuno prima mi aveva cercato a Capodanno per farmi gli auguri. Capii ancora una volta quando era importante l’amicizia di Nico nella mia vita.  fu un mese molto duro perchè stava finendo il primo quadrimestre. Infatti tutti i docenti avevano messo una loro verifica proprio in quel periodo. Io e Benci dovevamo esporre Robinson Crusoe in inglese. Venne a casa mia per preparare l’interrogazione. Quel pomeriggio oltre a studiare, ci sfidammo a basket nel canestrino della mia camera, realizzammo il fantomatico sito del Maruca e infine filmai le imitazioni dell’ insuperabile Bencio. Sapevo già delle sue capacità da imitatore  non pensavo così tanto bravo.  molte soddisfazioni dal punto di vista scolastico,   in geometria ne fu una testimonianza. Un sabato di quel freddo gennaio andai a giocare con Crisci e i ragazzi di prima a calcio. Stavolta ci recammo alla palestra dove avevano girato Benvenuti al Nord, lì stupii la leva calcistica del ’98 compiendo altrettanti miracoli della partita precedente. La settimana non riuscii a ripetere l’impresa in un campo a 7, poichè in un campo così piccolo gli attaccanti tirano da più vicino e sono più pericolosi.  subito male la partita, subendo la pressione del duello con Frenza. La squadra di Benci mi scartò a metà del match scambiandomi con il portiere dell’altra squadra,  ai guanti sicuri di Andrea Frenza. La scelta non li ripagò ,  presi la mia rivincita, immobilizzando il mitico Claudino davanti alla porta per due volte. La squadra dei due Cassi vinse contro quella di Benci. Che goduria! Noi avevamo dei buoni giocatori che sapevano fare sia la fase difensiva che offensiva come Fabio, Nick e Ricky, mentre loro non difendevamo praticamente mai. In quella occasione conobbi meglio  Stefano e Nick, il cugino di Cassi .  si dimostrò una persona con la quale andai subito d’accordo. Nick era un tipo allegro che amava fare il cretino ballando musichette techno insieme al cugino. Stefano era uno sfegatato interista, aveva comprato tutti i giocatori dell’Inter al fantacalcio., non credo che abbia vinto lo scudetto …  mese di gennaio  concluse con ottimi voti, la pagella consegnatomi dal preside ne era la riprova. Un giorno che passeggiavo tranquillamente per le scale lo incontrai e mi disse che da me si sarebbe aspettato qualche insufficienza, invece ancora una volta il dome aveva sorpreso tutti. Chi mi conosce bene lo sa, io sono fatto così….. alti e bassi ! Arrivarono le vacanze di carnevale ed io malauguratamente le passai tutte a studiare storia, avevo indietro duecento pagine . Il mio carnevale posso dire di averlo  nelle vesti di Napoleone e fui fortunato che l’ambulanza del Paolo Pini a prendermi. Febbraio fu un mese fondamentale perché  alle chiacchierate con il trio Serbersal e con la Di Mauro, sia su facebook che a scuola,  la mia filosofia di vita passando dall’essere pessimista in ottimista. Tramite Lizzi conobbi Rovario che raccontò come  suo compagno si era abbassato i pantaloni di proposito mentre correva a ginnastica con Il Di Roberto. Subito gli andai a stringere la mano, Tommy  da tutti il “piccolo rasta”era infatti un ragazzo simpatico e socievole, impegnato con la filosofa Beatrice , in quanto amante di quella materia. Scambiai con loro qualche chiacchiera. Nei giorni a seguire conobbi il mitico Santambrogio , che era impegnato a giocare con MainCraft.  mese ù corto dell’anno divenne ancora più corto grazie all’autogestione che si presentava quell’anno più interessante degli anni precedenti..  verità fu che il foglio coi corsi arrivò con notevole ritardo, infatti potemmo sceglierli solamente un giorno prima di essa. Il primo giorno andai in aula magna per assistere ad un interessante corso tenuto da un parente di Jack che era un critico cinematografico del corriere della sera. ascoltai interessato la sua storia riguardante  cinema e decisi di fare due interventi. Il primo riguardava  sua opinione sull’ultimo film di Tarantino, Django; mentre l’altro intervento era relativo ad mia curiosità. Gli chiesi quali film avrebbe fatto vedere ad una sua eventuale classe se fosse stato lui un insegnante di teoria e storia delle comunicazione di massa. La risposta fu chiara e inequivocabile …. mi disse che i film del prof   importanti per la storia del cinema. . A quella lista si doveva aggiungere anche Arancia Meccanica, il capolavoro di Stanley Kubrick che il mio professore si ostinava ed ostina ad escludere dal percorso didattico ….. la riunione grazie ai diversi interventi degli studenti  apprezzata dal critico invitato.
Dopo la riunione non sapevo che fare …. Albi e gli altri avevano deciso di andare in palestra, io non potevo entrare con la loro prof. di ginnastica così decisi di andare a seguire il corso di Bilotta. Lì conobbi Serena l’autrice dei disegni sulle macchinette del terzo piano.  mi pregò di andare a chiamare altra gente così andai in cortile e proprio in quel momento mi fermò Papa che mi propose di andare a giocare a calcio con lui tra le due palestre. Insieme a Dani, Lollo,Andre ed altri ci recammo nel cortiletto dove rimasi per il resto della mattinata, giocando con gli altri ragazzi della scuola. Grazie a quel torneo conobbi meglio Vince, che mi lodò per la mia cattiveria nei contrasti di gioco…. quel giorno mi resi conto che stavo giocando  come Gargano. Vince avrebbe voluto prendermi nella sua squadra che partecipava al torneo 5 contro 5 di sabato, ma essendo già in 5 dovette rinunciare all’idea. Quella mattina avevo rivisto Bianco Fede con cui  quattro chiacchiere. Fede fece un gran goal di tacco nella partitella … ed a distanza di tempo ne ho ancora un ricordo vivido. Il Giovedì successivo vennero a casa mia per fare un lavoro di gruppo di Arte Benci e l’Andra ; una volta concluso entrammo per la verifica di Spagnolo. Fu una maledetta verifica, in quanto era già stata spostata precedentemente perché mancavano 10 persone dell’altra classe ed io per quella verifica mi perdetti il cineforum con in programmazione Diaz!  passavo dall’entrata della scuola arrivò un ragazzo che mi salutò … in un  momento non capì chi fosse … ma successivamente realizzai che era il mitico Marcello, compagno di avventure contro il Bandura , nostro nemico giurato. Quel giorno giocai tutto il tempo a basket con Albi, Michele, il mitico Lodigiani ed altri ed all’uscita decisi di accompagnare Albi a casa in quanto non avevo nulla da fare e volevo rivedere il quartiere dei giornalisti dove lui abitava. Prendemmo l’autobus alla Stazione Centrale e quando giungemmo nel suo quartiere mi accorsi della sua enorme popolarità … non solo conosceva tutti giornalisti giovani ed anziani ma anche tutte le modelle che farciscono i giornali … Possiamo dire tranquillamente che era il boss della zona.  a casa , pensando al Mun del giorno successivo, mi apprestavo a scrivere le clauses quando il gentile Benci mi scrisse su facebook che avevo preso un bel 4,5 in spagnolo. Lo ringrazai molto e gentilmente e lui mi congedò con questo bellissimo messaggio “Ciao Pirlone Riprenditi”.  mattina dopo mi vestii in giacca e cravatta pronto per andare alla conferenza. Le prime persone che mi videro furono Crespi, Lodigiani e la sua amica Valentina. Mi intrattenni a parlare con loro per circa 15 minuti, mentre aspettavamo il pulmino e raccontai loro di una mia disavventura di qualche giorno prima… Un  che non conoscevo molto e con cui avevo iniziato a parlare in rete, mi telefonò e mi tenne mezz’ora al telefono. Era un certo Leon the Coach, del quale avevo già sentito parlare da Mazza. Loro conoscevano il Coach e me ne raccontarono di tutti i colori sul suo conto. … Giunto il pullman salimmo in quanto era tempo di andare nella città dei gobbi. Il viaggio fu tranquillo, cercai di battere il mio record nel gioco delle capitali sull’Iphone, non ci riuscì purtroppo. Davanti a me la Vale e Crespi, parlarono per tutto il tempo e quando il pullman prese l’uscita per Torino e si diresse verso Chieri, dove si trovava la scuola internazionale di Torino sede del TOMUN  L’autista sbagliò innumerevoli volte strada ma alla fine raggiungemmo il posto. Dall’esterno la scuola sembrava una casa di campagna ma una volta vedemmo campi di basket e di  … altro che casa di campagna!  magna era enorme e piena di vessilli. Cercai di trovare un accordo con un delegato di Singapore, la cosa andò in porto…. anche se dopo in un mio momento di difficoltà non mi aiutò. Feci il mio discorso senza riscuotere un gran successo, così. decisi di aprirmi a qualche Point of information, domande di altri delegati.  un uragano di domande … al confronto il tornado Katrina e’ un venticello primaverile … presero parola in successione delegati della Croazia, un insopportabile “clown” che vinse il premio come miglior rompiscatole e che mi fece una domanda che non riuscii a capire, poi la Cina e la Mongolia. Ovviamente  mia clause non venne approvata!! Anche stavolta avevo fallito ma avevo capito una cosa importante : “Al mun sono tutti stronzi !! …. ed al minimo errore  la fanno pagare.!!” La mattinata si concluse con un ottimo pranzo offerto gratuitamente dal bar della scuola torinese panini al cotto con stuzzicadenti aventi la bandierina bianca e nera e panini al crudo con bandierina granata. Il pomeriggio fu la parte più interessante della giornata in quanto la passai a fare il “cazzone” con la Vale. Come si fa il cazzone direte voi ?  … non ho sbagliato non volevo dire il calzone ma proprio il cazzone . La Manzoni ha una lunga tradizione in cazzoni non dovevo che continuarla! Iniziammo a mandare messaggi stupidi come “Hai l’alito fresco?”  delegato della Finlandia. “Balliamo un tango?” al delegato Argentino “Mi prepari un marocchino” al delegato del Marocco … Non mi divertivo a fare il cretino così  molto tempo… e farlo in compagnia della Vale, beh non ce n’era! era fantastico! Rischiammo di essere cacciati dal Mun e di far dichiarare guerra l’Afganistan di cui ero delegato ….  così avvenne … Bush non la prese bene che inviammo al delegato statunitense il messaggio “Perche’ Saddam non apre mai la coca cola?….” Decisi di farmi fare una foto con la scritta UN dalle fotografe d’eccellenza del MUN, la Tangari e la Cattaneo. Misi la foto su facebook e commentai con una simpatica faccia tosta … “Un Dome per salvare il mondo”, mentre … il povero Afganistan veniva bombardato … comunque nel giro di 2 ore avevo già 10 mi piace, tutti di Al Qaeda. Pubblicai 7 volte quella foto ed una mia compagna stufa, commentò ironicamente,”non è un caso che Dome abbia pubblicato 7 volte questo post, perchè ci vogliono 7 Dome per cambiare il mondo”
Tornai a casa stanco, ma pieno dei gadget dell’istituto torinese. Il giorno dopo mi recai a scuola per l’ultimo giorno di autogestione, giocai la mia solita partitella a basket e tornai a casa. Mancavano quattro giorni alla nostra gita di classe ad Istanbul, ero entusiasta e non vedevo ’ora di vederla. Prima di fare la valigia però bisognava fare un’insidiosa verifica di Mister Delfini… quella verifica mi andò molto bene, di certo non si può dire lo stesso per il mio amico Benci che l’aveva proprio toppata. Il giorno della partenza, arrivai al ritrovo alla Malpensa un minuto dopo l’orario prestabilito ma per fortuna erano ancora tutti lì ad aspettarmi. La Professoressa Volpones  à preoccupata della mia assenza… si vede proprio che la mia presenza è necessaria !! Scherzo !!. Mancavano solo i soliti ritardatari …  Ferri e il Professor Bonera. Il prof arrivò insieme all’alunna e così potemmo superare i controlli e recarci al gate . Stavo parlando con Benci, quando improvvisamente lui schizzò via … decisi di seguirlo e vidi Boateng e El Shaarawy. Benci riuscì a farsi fare un autografo dal faraone; io no … ma la cosa non mi interessava molto, erano giocatori del Milan!. Canci tentò in tutti i modi di ottenere la firma di  ma non gli venne permesso. Il volo venne fatto con Turkish Airlines, la migliore compagnia area europea se la Turchia fosse in Europa. A bordo ci offrirono uno gustoso spuntino che preannunciava ciò che avremmo gustato in Turchia. Potemmo usufruire di lavagnette multifunzionali con Giochi, Film e altro…. alla faccia della professoressa Festa, responsabile dell’ufficio viaggi che  criticato fortemente la nostra scelta di questa compagnia aerea. Arrivammo all’aeroporto di Istanbul… il Dome era sbarcato anche in Turchia, a un anno di distanza dal Marocco. Usciti dall’Ataturk Airport, la prima cosa che notai fu una pubblicità con Turkoglu, un noto cestista locale che giocava in NBA. In quel momento il professor Bonera, sostenne di averne uno forte tra i suoi alunni e da quel momento, in onore di Hedo, convertì il nome di Benci in Bencioglu.  in albergo, percorrendo la circonvallazione di Istanbul. Il primo giorno arrivammo in Hotel alle 15, e non facemmo molto. Appoggiammo i bagagli in stanza e decidemmo di gironzolare intorno al quartiere. Assaggiammo i baccalà cotti in pentola tipici del luogo, a mio avviso molto buoni. Dopo una bella doccia, arrivò il tempo di mangiare e ci recammo giù nella sala pranzo dell’hotel e capimmo subito quello che ci  toccato mangiare per 4 giorni… spaghetti al pomodoro freddi ,riso scottato e altri scarti del giorno prima …  neanche l’ombra! La  si passò in gruppo in camera Fornezza a fare diversi giochi.  secondo giorno si aprì con un “ottima” colazione in hotel a base di robe dal sapore acre … sembravano andate a male. Raggiungemmo il palazzo del sultano, il Topkapi. All’interno c’era un immenso giardino adornato con splendidi fiori e nelle varie aree del palazzo si potevano notare i numerosi reperti del sovrano. Da questo stupendo luogo si poteva avere un’affascinante vista sul Bosforo. In quel momento decisi di scattare una foto per provare a fare un album fotografico di Istanbul e  mi riuscì ed ebbe un grande successo. Verso mezzogiorno ci dirigemmo verso Agia Sofia e quando arrivammo la guida ci spiegò in breve la storia del simbolo di Istanbul. Finita la visita alla Sofia potevamo andare a mangiare e ci saremmo poi ritrovati lì alle 15. Era arrivato il momento di un enorme kebab !! Realizzai in seguito che i migliori sono quelli che si trovavano alle bancarelle ai lati delle strade principali. Come era già successo due anni prima a Benevento anche questa volta avevo capito male, credevo che bisognasse visitare individualmente la cisterna e Agia Sophia. Ci riuscii in mezz’ora arrivando in tempo al ritrovo. Appena la guida mi vide, mi chiese se fossi pronto per vedere  due monumenti più rappresentativi della città, cioè la cisterna e Agia Sophia. Io gli risposi, sventolandogli in faccia i due biglietti precedentemente acquistati …. non parlò più!  il colmo, ero nella città di Allen Iverson, idolo di quando ero bambino che segnava a due secondi dalla fine da metà campo. Quando questo succedeva tutti i telecronisti dicevano “Nulla è impossibile per l’Allen Iverson”; pensai tra me e me bene adesso vale anche “Nulla è impossibile per Domenico Barbato”. Tutti mi guardarono stupiti, primo tra tutti Benci che non aveva mai assistito a nulla del genere… se non conoscete il Dome, fatti di questo genere sono la normalità per lui … Io rimasi fuori con Benci, il quale aveva già visto tutti questi posti essendo già stato nella città posta a cavallo tra i due continenti .La guida decise però subito di andare nella moschea Blu. Lì ammirai le splendide decorazioni e dopo essermi tolto le scarpe …. vidi le mie compagne con il velo sulla testa e così ne approfittai per farmi una foto con una di loro velata. Scelsi la Costanza, in quanto era quella con cui mi premeva di più avere una foto!
Anche per  cisterna , avendola già vista, rimasi fuori insieme a Benci ed alla Cami. Parlammo di lei e capimmo si più i suoi gusti in campo maschile. Prima di andare in albergo, la guida ci fece fare un giro al Gran Bazar, dove saremmo ritornati successivamente. Il bazar era grandissimo  potevi trovare veramente di tutto!. Benci era interessato a un tamburo per le sue performance musicali e ci mancò poco perchè non si facesse intortare dal venditore. La giornata si concluse con il solito riso e la solita pasta proposta dallo chef dell’hotel. Un cuoco che a Masterchef sarebbe stato utilizzato solo come spezzatino per cannibali! Il cuoco ci guardava sempre con quello sguardo pallido e assorto, come se non fosse contento del fatto che noi non mangiavamo nulla !! . La sera non essendo sazio, decisi di prendermi l’Efes Pilsen (Birra tipica di Istanbul) accompagnato da un Jack Daniels, diviso con Benci. Quel giorno mi ricordo che passai la nottata a fare giochi in cui non ero molto ferrato, come l’assassino… infatti non sono capace a fare l’occhiolino. Ero un pò accaldato dalla birra, il Jack… e dal calore della stanza e mi venne un gran mal di testa.

Domenico Barbato